Pontremoli

Istituto Penale per i Minorenni di Pontremoli (MS)

Indirizzo: Via IV Novembre 15, 54027 Pontremoli (MS)
Telefono: 0187 830135
Email: ipm.pontremoli.dgm@giustizia.it
PEC: ipm.pontremoli.dgm@giustiziacert.it
Tipologia: Istituto Penale per i Minorenni femminile
Dislocazione: zona urbana
Centro per la Giustizia Minorile (CGM) di riferimento: Genova
Tribunale per Minorenni e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Genova
Ufficio Servizi Sociali Minorenni (USSM) di riferimento: Genova

 

A questo link un video realizzato per un precedente rapporto di Antigone


L’Istituto in sintesi

L’Istituto Penitenziario per Minorenni di Pontremoli è l’unico in tutta Italia ad essere destinato esclusivamente a ragazze detenute. Situato in provincia di Massa Carrara, l’IPM ospita ragazze da tutte le regioni settentrionali. La capienza massima è di 17 posti. Al momento della visita erano presenti sei ragazze, tutte minorenni (4 italiane, 1 marocchina, 1 algerina). I rapporti tra l’istituzione e le ragazze detenute sono improntati al dialogo continuo, quotidiano e informale sebbene vi siano stati, nel passato recente, eventi critici che hanno fatto vacillare tale impostazione. In seguito a tali eventi, sono stati modificati in termini peggiorativi gli orari di apertura delle camere di pernottamento. Tra i nodi problematici riferiti dagli operatori emerge in primis la sanità. L’IPM di Pontremoli dipende dall’ospedale di Massa Carrara, distante 40 minuti, con problematiche legate, in caso di urgenze (ad es. parto) al tempo di percorrenza e alla scorta. Inoltre, è stato registrato un cambio di tipologia della popolazione detenuta (scolarizzazione più alta; reati contro la persona e non più contro il patrimonio). All’interno dell’ IPM vengono svolte le ordinarie attività e due ragazze frequentano istituti scolastici all’esterno, indicativo di un rapporto proficuo con il tessuto cittadino.

Struttura

L’Istituto si trova all’interno della cittadina di Pontremoli ed è raggiungibile o in macchina o in treno. Dalla stazione dei treni ci si impiega circa 10 minuti a piedi. L’edificio, essendo stato in passato una casa mandamentale e poi una piccola casa circondariale femminile, strutturalmente è in tutto e per tutto un carcere: alte mura di cinta, larghi corridoi su cui si affacciano le stanze detentive, spazi all’aperto piuttosto angusti e “ristretti”. L’IPM si trova vicino al centro dell’abitato di Pontremoli, circondato da edifici residenziali e poco distante da un complesso scolastico. 

Al piano terra, dopo l’ingresso, si trovano le stanze per i colloqui (con postazione per colloqui via Skype, introdotti con la pandemia), alcuni laboratori, gli uffici del personale e la matricola. Dalla stanza dei colloqui si accede ad una piccola corte interna attrezzata con un gazebo, fruibile come area verde per i colloqui con i bambini e in alcuni casi come spazio per le attività.

Sempre dal piano terra si accede al cortile, angusto e poco in linea con la vocazione trattamentale dell’Istituto, coperto con un prato di erba sintetica e attrezzato con alcune panchine, qualche sedia e poco altro. Non ci sono piante o alberi, solo le mura dell’Istituto e quelle di recinzione. Il “cuore” dell’Istituto è al piano superiore, dove in unico corridoio si trovano tutte le 5 stanze detentive, ampie e spaziose, che ospitano in media 3/4 persone. La capienza massima è di 17 posti.

Al terzo piano gli spazi comuni, ovvero una biblioteca piuttosto fornita, un’ampia cucina in cui si pranza, arredata come se fosse una cucina “di casa”, dove le ospiti partecipano e (spesso) gli operatori consumano insieme i pasti, un’ aula per la scuola attrezzata con LIM e la palestra. L’IPM è attrezzato anche per ospitare madri con bimbi piccoli, che tuttavia non erano presenti al momento della visita.

Ragazze detenute

Al momento della visita erano presenti in tutto 6 ragazze minorenni (4 italiane, 1 marocchina, 1 algerina). Le posizioni giuridiche sono 1 appellante, 2 definitivi, 2 giudicabili, 1 per aggravamento pena. A partire dal 2020/2021, è stato riscontrato un cambiamento inerente ai titoli di reato delle ragazze detenute: precedentemente si registravano quasi esclusivamente reati contro il patrimonio, oggi, invece, trattasi in prevalenza di reati contro la persona. Infine, è stata rilevata un’incidenza, in senso peggiorativo, sugli ingressi in Istituto a seguito dell’entrata in vigore del D.L. 123/2023 (c.d. Decreto Caivano).

Personale

Si percepisce una buona collaborazione tra le varie aree professionali e un buon affiatamento tra lo staff. La Direttrice non è tutti i giorni presente in Istituto ma è sempre contattabile anche perché è costante la necessità di interloquire. L’area educativa è composta da un Funzionario della professionalità pedagogica e due esperti ex art. 80 OP. I rapporti tra operatori e ragazze detenute sono più simili a quelli di una comunità che di un carcere. Il dialogo con le ragazze è continuo, quotidiano e “informale”, così come la presenza in sezione della direttrice dell’IPM e dei responsabili delle varie aree. Si evidenzia però che al momento dell’ingresso non viene consegnato il regolamento d’Istituto poiché, redatto la prima volta nel 2012 ne è stato richiesto un aggiornamento mai eseguito. Tale carenza non può che determinare un’ asimmetria nei rapporti tra l’istituzione e le ragazze detenute le quali non hanno contezza di ciò che possono richiedere dall’Istituto e, al contempo, ciò che l’Istituto può richiedere loro. 

Per quanto riguarda la Polizia penitenziaria, sono previste 31 unità in pianta organica sebbene, in Istituto, siano effettivamente presenti 19 agenti, un ispettore e un’ispettrice. L’elevato numero di Polizia penitenziaria  presente, rispetto al numero di ragazze detenute, è anche dovuto alle peculiarità dell’Istituto, atteso che, in caso di problemi legati alle gravidanze, deve esservi personale sufficiente a gestire, al contempo, sia l’Istituto sia il trasporto e il piantonamento in ospedale. Fino al 2016, la formazione del personale di Polizia veniva eseguita da altro operatore con esperienza di almeno un quinquennio; successivamente, invece, è stato previsto solo un corso (anche online) di 4-5 ore. Inoltre la giovane età delle nuove leve di Polizia penitenziaria può determinare dei problemi di mancato riconoscimento dell’autorità a causa della differenza d’età che, in alcuni, casi è minima. I mediatori linguistici sono disponibili a chiamata, lo stesso vale per i ministri di culto diversi dal cappellano cattolico.

Sanità

Lo staff sanitario è costituito da un medico, presente tutte le mattine nei giorni feriali, coadiuvato, nelle ore del primo mattino e nelle ore serali, da personale infermieristico per la somministrazione delle terapie. L’ospedale di riferimento in casi di necessità è quello di Massa, a circa 40 minuti dall’IPM, utilizzato per tutte le visite specialistiche. Il reparto di Ginecologia si trova a Massa Carrara, a 54 km da Pontremoli, ed è aperto solo due volte a settimana.

La psicologa è presente due volte a settimana e, quella attuale, ha grande seguito tra le ragazze. Sono stati riscontrati dei casi psichiatrici per abuso di sostanze: infatti, vi sono numerose alcol e tossicodipendenti ma nessuna è in carico al SerD (solo una ragazza è stata seguita nell’ultimo biennio). Tutte e 6 le ragazze assumono, su richiesta, ansiolitici (veniva riferito, a onor del vero, con un po’ troppa disinvoltura).

Eventi critici e sistema disciplinare

Viene fatto riferimento ad una protesta nel maggio 2022 che ha portato alla distruzione delle celle e l’intervento dei carabinieri. La conseguenza di tale evento è stata la riduzione dell’orario di apertura nella sezione detentiva. La ragazza che ha guidato la protesta è stata trasferita in un Istituto per adulti, le altre ragazze sono state sanzionate con esclusione dell’attività in comune. Nel 2023 si sono registrati quattro tentati suicidi, aggressioni e un’evasione. Nel 2023 una ragazza è stata sottoposta a TSO, ricoverata 3 giorni e poi rientrata (come riferiscono gli operatori, veniva ricoverata per disturbo del comportamento sebbene, in realtà, si fosse trattato di comportamenti antisociali, si rifiutava di prendere le terapie e ha simulato atti suicidari  quale l’impiccagione). Nel 2020 sono stati richiesti dei TSO a seguito di aggressioni nei confronti della Polizia penitenziaria. Dal 2018, si applica un protocollo per rischio suicidario, redatto da Asl Toscana Nord-Ovest, che prevede 3 livelli di attenzionamento: livello 1, blando, nessuna restrizione in ordine agli oggetti e possibilità di stare in compagnia in cella; livello 2, evitare che permanga da sola in cella; livello 3: “sorveglianza speciale”, controllo sanitario quotidiano, privazione di oggetti.

Per quanto riguarda il sistema disciplinare, l’Istituto riferisce la tendenza nel ricorrere alle sanzioni di natura riparatoria, che si concretizzano in specifiche attività dirette a rimediare al danno cagionato. Si cerca di non applicare sanzioni maggiormente afflittive.

Scuola, lavoro e formazione professionale

A seguito del cambio della tipologia della popolazione detenuta, attualmente il livello di scolarizzazione è più alto rispetto al periodo pre-covid, dove vi erano soprattutto ragazze di origine rom. Oltre alla formazione interna, di scuola media, due ragazze frequentano istituti esterni: un Istituto alberghiero (fuori città) e il liceo socio-pedagogico (in città). Sono stati organizzati dei corsi di formazione di mediazione penale per operatori e ragazze detenute, ma non sono mai stati avviati percorsi di mediazione veri e propri, con il coinvolgimento delle vittime, anche per problemi logistici.

Nel corso del 2023 sono stati attivati corsi di cucito e di cucina, nello specifico di pasticceria. Sempre nel 2023 è stato organizzato un corso HACCP.  Attualmente una ragazza detenuta svolge attività lavorativa e di volontariato all’esterno.

Attività ricreative, culturali e sportive

Sono presenti 5 volontari che organizzano il corso di musica, 2 volontari appartenenti agli scout, 1 volontario per il corso di giornalismo. Tutti gli anni l’associazione Teatro del Pratello di Bologna organizza un laboratorio di teatro, che si conclude con la messa in scena di uno spettacolo. Attualmente è attivo un corso di pugilato. La domenica non sono previste attività.

 

Giornata tipo

8.00 – 12.30: attività mattutine
12.30: pranzo
13.00 – 14.30: pausa da eseguire all’interno della camera di pernottamento
14.30 – 19.30: attività pomeridiane
Due volte a settimana le camere restano aperte fino alle 21.30

A seguito di alcune problematiche riscontrate sia durante la pausa pranzo sia dopo cena, l’amministrazione ha provveduto a limitare le ore di libertà dopo i pasti. Si è voluto evitare che vi fossero delle ore vuote e che la socialità avvenisse in sezione. Non si sono ben compresi i motivi della restrizione poiché si è fatto riferimento sia ad una protesta accaduta in passato, sia alla possibilità per le operatrici di andare in bagno e consumare i pasti, sia perché i problemi maggiori si determinare durante la somministrazione della terapia (sebbene questa si esauriva, come confermato dallo stesso medico, in pochi minuti). 

Contatti con l’esterno

E’ possibile svolgere colloqui con gli avvocati tutti i giorni. Con i familiari sono previsti colloqui telefonici di 20 minuti per tre volte a settimana e quelli visivi per 8 volte al mese, della durata dai 60 ai 90 minuti. Sono altresì previste 4 visite prolungate dalle 4 alle 6 ore.

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Prospettive Minori. Settimo rapporto di Antigone sulla Giustizia Minorile 
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