Acireale

Istituto Penale per i Minorenni di Acireale (CT)

Indirizzo: Via G. Gozzano 8, 95024 Acireale (CT)
Telefono: 095.601922, Fax. 095.601944
E-mail: ipm.acireale.dgm@giustizia.it
Posta certificata: ipm.acireale.dgm@giustiziacert.it
Tipologia: Istituto Penale per i Minorenni maschile
Dislocazione: zona urbana
Centro per la Giustizia Minorile (CGM) di riferimento: Palermo
Tribunale per Minorenni e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Catania
Ufficio Servizi Sociali Minorenni (USSM) di riferimento: Catania

 

A questo link un video realizzato per un precedente rapporto di Antigone

 

L’Istituto in sintesi

L’Istituto Penale per Minorenni di Acireale è uno dei quattro carceri minorili della regione Sicilia, a pochi chilometri dalla città di Catania dove ha sede un altro IPM. L’edificio si trova appena fuori dal centro cittadino, collocazione che consente di intrattenere solidi rapporti con la comunità esterna circostante. Al momento della visita l’Istituto ospitava 16 ragazzi, uno in meno rispetto all’attuale capienza effettiva. Di questi, 7 erano minorenni e 9 maggiorenni. La metà dei presenti era di origine straniera. In generale, all’interno dell’IPM si respira un clima sereno e familiare, grazie alla presenza di personale attento e di una direzione da molti anni assegnata a questa sede. Tra la fine del 2022 e la primavera del 2023, l’Istituto ha però affrontato un periodo di grande difficoltà legato all’arrivo di alcuni ragazzi, principalmente minori stranieri non accompagnati, trasferiti da IPM del nord Italia. Per poter tornare nel territorio di appartenenza, alcuni di questi ragazzi hanno messo in atto delle proteste, sfociate, nei casi più gravi, nell’incendio delle stanze. La gestione di queste situazioni è stata particolarmente complessa per tutto il personale. L’area educativa, inoltre, segnala come negli ultimi anni si sia registrato un incremento di ragazzi con disagio psichico, le cui patologie rischiano spesso di aggravarsi in un contesto come quello penitenziario. Da un punto di vista strutturale, l’Istituto si mostra in buone condizioni con ambienti ampi e colorati. Al momento della visita erano in corso lavori di ristrutturazione finalizzati all’apertura di un laboratorio di ceramica e pittura. Si segnala la carenza di percorsi di formazione professionale, interrotti in tutta dalla Regione Sicilia dal 2014. Si tenta di sopperire a tale mancanza con percorsi formativi finanziati dal Dipartimento, che non forniscono però nessuna certificazione ufficiale e sono quindi difficilmente spendibili una volta fuori.

Struttura

L’IPM di Acireale è ospitato in un’antica costruzione, originariamente un convento, destinato dal XIX secolo ad Istituto penitenziario. Collocato appena fuori dal centro città, l’Istituto è ben collegata con le infrastrutture del territorio. Se non si dispone di mezzi propri, dalla città di Catania l’IPM è più difficilmente raggiungibile, dovendo percorrere più di 30 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria.  Complessivamente l’edificio è in buone condizioni strutturali, grazie a recenti interventi di ristrutturazione. Al momento della visita, erano in corso lavori di rifacimento in diversi ambienti dell’Istituto. Uno spazio dedicato ad attività laboratoriali di ceramica e pittura era in fase di ultimazione. Viene segnalata la volontà di procedere alla ristrutturazione anche della sala teatro.

Spazi detentivi

Il primo piano dell’edificio è destinato alla sezione detentiva composta da sette stanze: una da quattro posti, due da due e quattro da tre. Al momento della visita una delle stanze da tre posti era chiusa a causa di problemi al bagno. Le stanze sono ampie, luminose, ben arredate e colorate. Ogni stanza è dotata di bagno con sanitari, doccia, armadietti e pattumiere per la raccolta differenziata. Una stanza, più spoglia delle altre, è destinata all’isolamento e alla collocazione dei ragazzi appena arrivati (per una durata non superiore alle 12 ore). Al primo piano è presente una cucina destinata ad attività didattiche. 

Spazi comuni

Al piano terra dell’Istituto è presente una sala colloqui arredata da quadri e con un angolo giochi per i bambini. Dal 2018 una stanza è stata adibita per i colloqui prolungati anch’essa con pareti arredate da quadri e dotata di una televisione, tavolo con sedie e un mobile cucina per preparare e consumare i pasti insieme ai parenti in visita. E’ poi presente una una saletta per la socialità utilizzata anche per i colloqui con gli avvocati, una palestra con attrezzi sportivi e l’infermeria. L’Istituto è dotato di un grande campo da calcio, utilizzato per la socialità tranne nel periodo estivo quando le alte temperature non lo consentono. In un angolo del campo vi è un biliardino e in uno spazio adiacente un piccolo gazebo con tavoli e sedie di fronte a una parete con un bel murales realizzato insieme ad un artista locale. Accanto al campo vi è una locale barberia e una sala mensa con le pareti arredate da foto dei ragazzi e delle attività svolte in Istituto. Il secondo piano ospita gli ambienti per le attività: una biblioteca, due aule scolastiche, una sala per attività musicali, una stanza in uso al Cappellano, un  teatro che funge da sala polivalente.

 

Ragazzi detenuti

Al momento della visita, i ragazzi presenti in Istituto erano sedici. Nonostante la capienza regolamentare sia pari a 20 posti, quella effettiva è di 17 a causa dell’inagibilità di una cella. Per quanto riguarda l’età dei ragazzi presenti, sette erano minorenni, sette avevano un’età compresa tra i 18 e i 21 anni e due tra i 21 e i 24 anni. Non viene messa in atto nessuna separazione tra minori e giovani adulti. Lavorare con un unico gruppo a volte risulta difficile, ma la convivenza dei ragazzi più grandi insieme ai più piccoli in alcuni casi rappresenta una risorsa utile. Per quanto riguarda la provenienza, metà dei ragazzi erano di origine straniera e metà italiani. Degli otto ragazzi stranieri, tre provenivano dal Nord Africa (uno dalla Tunisia, uno dal Marocco e uno dall’Egitto), tre dalla Romania, uno dalla Serbia e uno da El Salvador. I ragazzi italiani provengono principalmente dalle province di Catania e Messina. Nove ragazzi erano condannati in via definitiva. Tra questi, cinque erano autorizzati al lavoro all’esterno ex art. 21 OP. Tre ragazzi accedevano a permessi premio. Tre ragazzi sono genitori di bambini piccoli.

Personale

La Dott.ssa Carmela Leo ricopre il ruolo di Direttrice da circa 16 anni. L’area educativa è composta da quattro Funzionari della Professionalità Pedagogica, coprendo l’intera pianta organica assegnata all’Istituto. Ad essi si aggiunge un’altra funzionaria fissa distaccata dall’Ussm di Catania che funge da tramite tra l’Istituto e l’Ufficio di servizio  sociale. Il personale di Polizia penitenziaria è composto da 29 figure: un comandante, un ispettore, un sovrintendente e 26 agenti/assistenti. Per quanto riguarda il personale amministrativo, sono presenti quattro funzionari e tre addetti alla ragioneria. Non è invece presente un funzionario contabile da quando la risorsa operativa nell’Istituto è stata dirottata al CPA (Centro di Prima Accoglienza) di Catania. Si recano in Istituto in maniera continuativa due mediatori culturali, non assunti dal Ministero ma previsti grazie a un progetto ogni anno rinnovato in via automatica. I mediatori accedono in Istituto ogni giorno. E’ presente anche un cappellano e al bisogno un ministro di culto dei Testimoni di Geova. Uno dei mediatori culturali fa da tramite con un Imam per i ragazzi di fede musulmana, per i quali vengono organizzati momenti di preghiera soprattutto nel merito del Ramadan. Sono diversi i volontari che svolgono attività culturali e ricreative. Le realtà più storiche sono la Papa Giovanni XXIII (che intrattiene una relazione con l’Istituto da più di 20 anni e che gestisce la casa famiglia utilizzata anche dai ragazzi detenuti in IPM in caso di permessi o altre necessità) e la sede di Libera di Acireale (che realizza percorsi di educazione alla legalità). Ad essi si aggiungono 5 volontari ex art. 17 O.P. che tengono dei corsi di lettura.

Sanità

E’ presente un servizio medico  e un servizio infermieristico, ciascuno di 18 ore settimanali. Entrambi i servizi sono organizzati in turni da tre ore erogati in alternanza tra loro. Tutte le visite specialistiche sono svolte all’esterno. Per le prestazioni dentistiche i ragazzi vengono tradotti nell’IPM di Catania dove è presente un gabinetto odontoiatrico. Per quanto riguarda la salute mentale accedono in Istituto due psicologi dell’Asp 3 volte alla settimana. E’ solitamente presente una neuropsichiatra, al momento della visita in maternità. Il Dirigente sanitario segnala la presenza di tre ragazzi con disagio psichico rilevante. Tre ragazzi stranieri provenienti dal nord Italia e detenuti nell’Istituto per qualche mese assumevano terapie farmacologiche in maniera regolare (Rivotril). La maggior parte dei ragazzi presenti in IPM hanno problemi legati all’uso di sostanze. Il SerD si reca in Istituto regolarmente a fare colloqui con i ragazzi presi in carico. In generale, gli operatori hanno segnalato come negli ultimi anni si sia registrato un incremento di ragazzi affetti da disagio psichico, spesso non diagnosticato in precedenza ma gestito solo con la somministrazione di terapie. Rispetto al passato, sono frequenti casi di ragazzi che presentano situazioni di abuso di sostanze, problematiche familiari e disagi emotivi non gestiti in età infantile che spesso vanno a confluire in problematiche di natura psichiatrica più importanti. Grazie al supporto della neuropsichiatra infantile in pianta stabile due volte alla settimana è possibile seguire in maniera più consistente queste situazioni. Laddove manca la neuropsichiatra anche per un breve periodo le difficoltà nella gestione di queste situazioni si fa più grande. Viene segnalato, come criticità di sistema, il mancato coordinamento tra Istituti in relazione al piano terapeutico  prescritto ai ragazzi. Accade a volte che ragazzi trasferiti in altri Istituti per periodi limitati, ad esempio per partecipare ad udienze o svolgere colloqui con i familiari, assumano un maggior quantitativo di farmaci rispetto a quello assunto ad Acireale. Una volta tornati si procede con la riduzione dei dosaggi per tornare al piano terapeutico originale. Ciò comporta ovviamente una situazione di instabilità nei ragazzi interessati. In generale gli operatori riferiscono che ad Acireale si faccia un ricorso a psicofarmaci ridotto rispetto ad altri IPM d’Italia.

Eventi critici e sistema disciplinare

A causa della chiusura dell’IPM di Treviso e la ridotta capienza dell’IPM di Milano, l’Istituto di Acireale, così come altri IPM del centro e del sud Italia, ha ospitato nel 2022 e nella prima metà del 2023 diversi ragazzi provenienti dal nord, principalmente stranieri di seconda generazione e minori stranieri non accompagnati. Ciò ha creato numerosi disagi, sia per i ragazzi allontanati dai loro territori sia per gli operatori dell’Istituto che hanno dovuto gestire situazioni assai complesse. Per tornare nei territori di appartenenza, alcuni di questi ragazzi hanno messo in atto proteste, sfociate, nei casi più gravi, nell’incendio delle celle. E’ questo il caso di un ragazzo, arrivato ad Acireale dopo aver girato già in diversi Istituti, che, a dicembre 2022 ha appiccato il fuoco alla sua camera di pernottamento. La situazione è rientrata solo con il trasferimento del ragazzo nell’ennesimo Istituto penitenziario. In generale, l’area educativa di Acireale segnala grandi criticità nella gestione di ragazzi con disagio psichico. Nonostante il sostegno garantito dai servizi sanitari, alcune situazioni risultano complesse da affrontare in un contesto come quello carcerario che spesso non fa altro che acuire patologie pregresse. Ciò può determinare ulteriori crisi, che in alcuni casi sfociano in eventi autolesionistici. E’ stato questo il caso di un ragazzo che, trasferito da Milano all’IPM di Acireale, ha messo in atto dei gesti autolesionistici significativi che hanno comportato il suo ricovero ospedaliero. Nel caso specifico, la situazione si è complicata a causa di una carente comunicazione tra i servizi e del ritardo nel dare attuazione alla decisione dell’autorità giudiziaria che prevedeva il trasferimento del ragazzo all’interno di una comunità. A tale disposizione è stato dato seguito solo dopo il gesto autolesionistico messo in atto. Secondo l’area educativa, l’incremento negli ultimi anni di situazioni complesse ha fatto sì che si creasse anche negli agenti di polizia penitenziaria una sensibilità particolare nella gestione dei ragazzi. Rispetto al passato viene messo in campo un approccio meno rigido, più tollerante, per ridurre la criticità cercando di rasserenare il ragazzo e trovare una possibile soluzione al problema lamentato. Ciò è stato possibile grazie a un lavoro di sensibilizzazione messo in atto con il reparto sicurezza, che consente oggi una circolarità delle informazioni sul caso specifico e quindi un approccio più globale e condiviso per trovare soluzioni efficaci nei percorsi detentivi dei ragazzi. Tale approccio fa sì che in generale all’interno dell’Istituto si respiri un clima sereno e familiare. Oltre agli episodi summenzionati, non si registrano solitamente particolari eventi critici, se non alcuni atti dimostrativi principalmente finalizzati al trasferimento in altri istituti. In genere si verifica al massimo un episodio di autolesionismo grave l’anno. Non vengono mai registrate aggressioni ai danni degli agenti. 

Per quanto riguarda il sistema disciplinare, in caso di gravi infrazioni i ragazzi vengono condotti in isolamento in una stanza di pernottamento, piuttosto fatiscente rispetto alle altre. Al momento della visita la stanza ospitava un ragazzo in isolamento sanitario. L’isolamento come sanzione disciplinare viene disposto raramente e ha durata massima di 4/5  giorni. Nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2023 l’isolamento è stato disposto in tre occasioni. In alternativa all’isolamento viene disposta l’esclusione dalle attività in comune con la permanenza del ragazzo all’interno della propria stanza.

Scuola, lavoro e formazione professionale

I corsi scolastici attivi all’interno dell’IPM sono l’alfabetizzazione (3 iscritti), la scuola media (2 iscritti), un corso di approfondimento delle competenze della durata di 1 o 2 anni (6 iscritti). Al termine di questo corso, una volta ottenuti i crediti necessari, i ragazzi possono effettuare un esame di idoneità per accedere direttamente al terzo anno superiore.  Un ragazzo risultava iscritto ad un Istituto tecnico linguistico. Per quanto riguarda la formazione professionale, dal 2013/2014 la Regione Sicilia ha interrotto l’erogazione di corsi che incontrino le caratteristiche dell’utenza degli IPM. Stessa criticità è stata infatti riscontrata nell’Istituto di Catania. Per sopperire alla totale mancanza di formazione professionale, il Dipartimento ha finanziato un corso di ristorazione che non rilascia però nessun attestato ufficiale. Cinque ragazzi sono autorizzati al lavoro all’esterno ex art. 21 OP: uno svolge attività in ambito edile; tre ragazzi a turno curano una vigna del Parco Etna come attività di volontariato; uno assiste il Cappellano in attività assistenziali. Quattro ragazzi sono impiegati a turno in attività di impiantistica ed edilizia all’interno dell’Istituto, percependo 4 euro l’ora di mercede. Due ragazzi hanno avuto accesso a borse lavoro esterne della durata di 6/8 mesi, con un guadagno di 500 euro al mese. 

 

Attività ricreative, culturali e sportive

E’ possibile partecipare ad attività ricreative quali corsi di teatro, musica, rap e pittura. per quanto riguarda lo sport i ragazzi giocano a calcio due volte la settimana e accedono alla palestra sempre due volte la settimana. Su richiesta le ore di calcio possono essere incrementate. Dovrebbe inoltre partire un progetto per un corso di Rugby. Al momento della visita era in fase di ultimazione uno spazio dedicato ad attività laboratoriali di ceramica e pittura. Alcuni volontari organizzano corsi di lettura.

 

Giornata tipo

8.30 – 11.30: attività scuola, formazione
12.30 – 13.30 : pranzo e socialità in cortile
13.30 – 16.00: ritorno in stanza
16.00 – 18.00: attività pomeridiane
19.30 – 20.30: cena

Contatti con l’esterno

Tutti i ragazzi hanno accesso a due telefonate da 20 minuti a settimana, alle quali se ne può aggiungere una terza su richiesta. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria è prevista la possibilità di effettuare videochiamate tramite la piattaforma Teams. Le videochiamate non sempre sostituiscono i colloqui in presenza, a volte se necessario si aggiungono ad essi. I colloqui in presenza si svolgono il mercoledì e il sabato, anche in orario pomeridiano (fino alle ore 16.00). Dal 2018 l’Istituto ha dato avvio ai cosiddetti colloqui prolungati della durata di circa 4 ore, così come previsto dal D. Lgs. n. 121/2018. I colloqui prolungati si svolgono due volte la settimana in un apposito spazio (chiamato “casetta”) dall’aspetto ben curato e simile a un ambiente domestico. Sia durante i colloqui prolungati che i colloqui regolari svolti il sabato i ragazzi possono utilizzare la casetta per cucinare e consumare i pasti insieme ai parenti. E’ stato presentato un progetto, chiamato “Oltre la soglia”, che prevede la realizzazione di un appartamento all’esterno dell’Istituto per ospitare nelle ore diurne ragazzi detenuti in permesso premio che non hanno famiglia.

 

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Prospettive Minori. Settimo rapporto di Antigone sulla Giustizia Minorile

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