Bologna

Istituto Penale per i Minorenni “Pietro Siciliani” di Bologna

Via De’ Marchi, 5/2 – 40122 Bologna (BO)
Tel: 051-233290
Fax: 051-223865
Email: ipm.bologna.dgm@giustizia.it
Posta certificata: ipm.bologna.dgm@giustiziacert.it
Tipologia: Istituto Maschile
Dislocazione: zona urbana
Centro per la Giustizia Minorile (CGM) di riferimento: Bologna
Tribunale per Minorenni e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Bologna
Ufficio Servizi Sociali Minorenni (USSM)  di riferimento: Bologna

 

Nodi identificativi e problematici

Nella visita di giugno 2021, gli Osservatori sono accolti da Direttore, Vice Ispettore facente funzione di Comandante e dalla Coordinatrice dell’Area Educativa.
Questi riferiscono di ritenersi soddisfatti della gestione del periodo più acuto dell’emergenza sanitaria.
Nel periodo di sospensione delle attività e delle visite, protrattosi dall’inizio del primo lockdown fino all’incirca a metà settembre, non si sono registrati episodi di rivolta o altri eventi critici e i ragazzi sono stati impiegati, in collaborazione con il personale di polizia penitenziaria, in attività di sanificazione e riqualificazione degli ambienti, ridipingendo gli spazi comuni e dedicando molto tempo all’ampliamento dell’orto. Anche in assenza delle attività laboratoriali e ricreative, sono stati dunque incentivati il lavoro di gruppo e l’occupazione degli spazi comuni, soprattutto all’aperto. 

Per quanto riguarda la scuola, hanno frequentato in D.A.D. i due ragazzi che dovevano preparare l’esame di maturità, mentre tramite didattica asincrona gli altri studenti. La scuola ha fornito anche 15 P.C. in aggiunta a quelli in dotazione dell’IPM e il personale ha mostrato estrema flessibilità nell’organizzazione della didattica: in virtù dello stato di disagio esperito, ai ragazzi iscritti alle scuole sono riconosciuti i bisogni educativi speciali (bes). Si segnala che l’IPM, in ragione dei ritardi del Ministero, ha inizialmente provveduto autonomamente all’acquisto dei tablet per la didattica a distanza. 

Da settembre le attività hanno preso avvio in presenza, grazie anche al forte sostegno e alla disponibilità degli operatori scolastici e dei diversi enti di formazione. La didattica in presenza non è stata sospesa neanche nel periodo in cui in Regione vigeva la zona rossa.

È stato vaccinato tutto il personale (prima dose risalente a circa due mesi prima della visita) e gli utenti maggiorenni. La Dirigenza segnala che ci sono state invece comunicazioni dissonanti dell’ASL per la vaccinazione dei minorenni, rispetto alla quale si rimane ad oggi in attesa di disposizioni.
Alcune novità significative si registrano con riguardo all’avvio di una convenzione tra Dirigenza dell’IPM e Quartiere Porto-Saragozza per l’iscrizione anagrafica almeno dei ragazzi con pene lunghe (convivenza anagrafica).
I referenti segnalano la scarsa collaborazione dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Bologna per le pratiche di regolarizzazione degli stranieri e di aver, tramite il Garante dei detenuti, contattato il Consolato del Marocco, senza tuttavia aver ricevuto riscontro.

I lavori di ristrutturazione di sotto-tetto e secondo piano, locali dell’istituto danneggiati da un sisma del 2012, sono in quest’anno proseguiti, e risultano ora quasi ultimati. Permane il tema che per ripristinare l’originaria capienza di 44 posti, l’istituto dovrebbe procedere a una riorganizzazione strutturale, non essendo ad oggi gli ulteriori spazi comuni, e soprattutto la mensa e le stanze colloqui, di sufficiente capienza. Il Direttore ha tuttavia già avviato una complessa interlocuzione per assicurarsi che il Ministero tenga in debito conto ogni aspetto problematico della riqualificazione dell’Istituto.

Si riconferma il clima positivo registrato nelle visite precedenti. L’istituto si caratterizza per una vasta offerta di attività cui, a turnazione, i detenuti accedono continuamente, attraverso cui i ragazzi vengono incentivati all’uso degli spazi comuni e all’interazione tra loro e con il personale educativo, penitenziario e esterno. 

 

 

Struttura

L’istituto è collocato in centro storico, in prossimità di una delle più importanti piazze di Bologna, piazza San Francesco, ed è perciò facilmente raggiungibile e perfettamente collegato alla rete dei trasporti pubblici. L’IPM., che dal 2009 trova sede presso un ex Convento del Quattrocento, per quanto struttura indipendente, si trova in un complesso di edifici che, in un quadrilatero tra via De Marchi e via del Pratello, ospita: CPA con annessa Comunità, Uffici dell’USSM e del CGM, Tribunale penale e civile dei Minorenni e relativa Procura della Repubblica. 

L’edificio dell’I.P.M. è sottoposto alla tutela della soprintendenza per i beni culturali, e soggetto alle relative restrizioni. Ciò rende assai complesso l’avvio delle procedure di modifica strutturale che potrebbero aiutare a ottimizzare l’uso degli spazi e renderli più funzionali alle attività. La capienza regolamentare è ad oggi di 22 detenuti, risultando al momento ancora non attivo il secondo piano, rimasto inagibile dal 2012. 

La sezione è unica ed esclusivamente maschile, e si articola in due reparti speculari sviluppati in un unico piano, l’uno devoluto all’accoglienza (tre celle), l’altro all’orientamento (tre celle).
Le celle sono complessivamente 6, tutte di dimensioni intorno ai 4 m x 4 m, 4 delle quali ospitano 4 detenuti ciascuna, e 2 delle quali hanno invece capienza di 3 posti letto.
In ragione dell’emergenza sanitaria COVID-19 sono state istituite 5 stanze per l’isolamento sanitario, di cui 2 preesistenti e 3 ricavate da aule presso cui si svolgevano laboratori, presso il piano ammezzato. Le stanze per l’isolamento sanitario sono dotate di televisione e telecamera e gli utenti hanno in dotazione un tablet per le video-chiamate. In queste stanze trascorrono ad oggi 10 giorni i nuovi ingressi.
Ogni cella è dotata di servizi igienici, doccia, televisione e mobilio. Il mobilio è stato recentemente rinnovato, almeno in parte, ma la Dirigenza segnala che dovranno presto procedere nuovamente all’acquisto di mobili più solidi perché in ragione della scarsa qualità di quelli precedentemente acquistati, questi risultano già molto usurati.

Per il culto cristiano c’è una chiesa, mentre i ragazzi musulmani (in media nell’istituto molto poco praticanti per osservazione dei funzionari) pregano nelle celle.
Nello spazio comune esterno ci sono: un grande campo sportivo da basket recentemente rinnovato (finanziato Miur-UISP), ed un’area verde adibita a orto, di cui i ragazzi si occupano quotidianamente insieme a educatori e volontari, e dove è presente anche una vermi-compostiera per il riciclo dell’organico. All’esterno i ragazzi del corso di falegnameria stanno costruendo e decorando anche un’area che verrà destinata a colloqui all’aperto, dove il Direttore vorrebbe adibire anche un’area giochi per bambini in visita.
Lo spazio comune interno in senso stretto è invece costituito da un corridoio per la socializzazione piuttosto spoglio, con un paio di tavoli da calcio-balilla, e dalla mensa, dove i ragazzi consumano i pasti, pulita ed ordinata. La ditta “Serenissima” cucina i pasti in loco. Vi sono, oltre all’aula scolastica, altre cinque stanze per lo svolgimento di diverse attività: l’aula dedicata al laboratorio di pittura e disegno, un’aula per l’arte-terapia, una biblioteca piccola ma fornita, una cucina professionale per i corsi di formazione, la palestra interna grande e nuova (dove UISP porta di volta in volta le attrezzature), un altro paio di aule dove di volta in volta si svolgono attività diverse (laboratorio di falegnameria, laboratorio di video-riprese, laboratorio di giustizia riparativa, laboratorio di fotografia, etc…). 

Servizi igienici, dotati anche di docce, sono presenti in ogni cella ed anche nello spazio comune interno, mentre all’esterno sono comunque presenti i soli servizi.
L’attività di pulizia, imbiancamento e decorazione dei muri svolta durante il lockdown da ragazzi e agenti restituisce in effetti una maggiore percezione di ordine ma sembrano legittime le preoccupazioni espresse dai referenti in ordine al futuro ampliamento dell’Istituto con riferimento all’organizzazione degli spazi, che, per quanto curati, rimangono strutturalmente difficili da ridefinire per la struttura stessa dell’istituto.

Detenuti

Al momento della visita i detenuti in carico all’IPM. erano 22, di cui 3 in quarantena. Di questi ne risultano adulti 14, di cui molti sopra i 21 anni e uno di 24 compiuti. Sono presenti 6 italiani e 10 utenti con cittadinanza straniera, di cui la maggior parte di seconda generazione
Tra gli stranieri di seconda generazione risultano particolarmente rappresentate le cittadinanze del Maghreb (Tunisia e Marocco). Sono assenti rom e sinti.
A detta di Direttore e Comandante le pene sono tendenzialmente medio-lunghe, e i reati più diffusi rimangono, come negli anni precedenti, furti, rapine e spaccio di sostanze stupefacenti, risultando in carico ad alcuni dei presenti al giorno della visita anche reati contro la persona più gravi, di cui 3 omicidi.

Molte presenze sono dovute a aggravamento delle misure.
I rapporti tra i detenuti vengono rappresentati dai referenti della visita come tendenzialmente positivi.
La Dirigenza e l’area educativa riportano che nel periodo di lockdown gli agenti hanno mostrato grandi capacità nella mediazione degli stati di preoccupazione dei ragazzi, informandoli e rassicurandoli, con l’esito che non si sono verificati eventi critici o episodi particolari e gli utenti hanno tutti a loro modo partecipato alle poche attività che si potevano svolgere (didattica a distanza, sistemazione degli spazi e orto)

 

 

Staff

Il Direttore dell’IPM. segnala che, a far data dal 1 gennaio 2020, ha assunto altresì la direzione di C.P.A. e Comunità Ministeriale, mentre il Comandante risulta definitivo da febbraio. Accanto a queste figure sussistono 2 Vice-Ispettori distaccati.
Gli agenti di Polizia Penitenziaria da pianta organica dovrebbero essere 49, ma risultano sempre lievemente in sotto-organico. Ci viene comunicato che il reparto di polizia subisce frequenti variazioni, in ragione del fatto che gran parte degli agenti muove spesso richieste di interpello per riavvicinarsi ai luoghi di provenienza, siti tendenzialmente nel sud Italia. La maggior parte degli agenti ha il titolo di laurea.
Gli educatori effettivamente in servizio sono 5, tra cui un Coordinatore dell’area tecnica.
Fortemente sottodimensionata risulta essere l’area sanitaria. Dal lunedì al sabato è in servizio, dalle 9.00 alle 12.00, un medico dell’ASL. Tra le 20.00 e le 8.00 e nei festivi e prefestivi il servizio è affidato alla Guardia medica, mentre la fascia pomeridiana risulta essere del tutto scoperta: nel caso in cui vi fosse bisogno di un intervento nella fascia tra le 12 e le 20 si chiama direttamente il 118. Vi sono 4 medici specialisti convenzionati, per le aree sanitarie di neuropsichiatria infantile (NPIA), psichiatria, tossicologia gestita dal SERT e odontoiatria. Il personale del SERT fa ingresso ogni lunedì. Le visite specialistiche vengono effettuate con la frequenza media di una volta a settimana.

Sono attivi, in conformità con l’art. 14, n. 2 del Decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 120, due protocolli operativi interni che coinvolgono ASL e I.P.M., C.P.A., C.G.M. in percorsi formativi e di prevenzione (soprattutto del rischio suicidario), e che si rivolgono anche al personale di polizia penitenziaria.

Le prestazioni specialistiche più richieste sono in ambito ortopedico, cardiologico, pneumologo, dermatologico ed oculistico. Odontoiatra ed infettivologo fanno ingresso con frequenza, mentre le altre visite specialistiche sono organizzate all’esterno, il che richiede un’organizzazione complicata dalla carenza di personale di polizia utile a formare la scorta necessaria (lunghe attese e appuntamenti saltati).

Per quanto riguarda il servizio di mediazione linguistica-culturale, l’I.P.M. ha la presenza fissa di mediatore di lingua araba, mentre ha stipulato una convenzione con il servizio Eurostreet per l’attivazione di mediazioni in altre lingue (frequenti albanese, wolof e rumeno).

Emergenza sanitaria Covid-19

Con riguardo alla gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19, come anticipato, Direttore e Comandante riportano che le attività che prevedono il necessario ingresso di personale dall’esterno sono state interrotte dal primo lockdown fino alla metà settembre, quando la prima attività a ricominciare è stata quella scolastica, comprensiva di corso di alfabetizzazione per stranieri e di acquisizione della Licenza Media del CPIA., scuola superiore a indirizzo alberghiero, corsi professionalizzanti di falegnameria e ristorazione, rispettivamente gestiti da IIPLE e Fomal. Al momento della visita erano altresì ripartite le attività sportive di UISP, che per il momento si svolgono all’aperto e non nella palestra, e sono ripartiti anche i laboratori di teatro, arte-terapia, decorazione e altro. Con il Teatro è previsto per agosto uno spettacolo, e 6 ragazzi sono coinvolti nella giuria del Biografilm. Si sta attualmente svolgendo anche un corso di fotografia.

È stata attivata una convenzione con l’Università di Bologna, rispetto alla quale la Coordinatrice dell’area educativa riporta che i coordinatori delle singole facoltà mostrano molta disponibilità rispetto alle esigenze degli utenti iscritti.

Come anticipato, non sono mai state interrotte le attività nell’orto, ma sono ora rientrati gli operatori di “Gramigna” e fanno ingresso settimanalmente i volontari di U.V.A.passa.

Giornata tipo

La sveglia è tra le 7.45 e le 8.00, e la giornata inizia con la pulizia della camera. Alle 8.30 c’è la colazione e subito a seguire iniziano le attività secondo il foglio delle attività settimanali individualizzato. 

Il pranzo è alle 13.00 quando è attiva la scuola, e alle 12.30 nei periodi in cui è sospesa. Le ore d’aria sono alle 14.00 alle 16.00 in inverno e dalle 17.00 alle 19.00 in estate. Nel pomeriggio si intervallano socializzazione ed attività varie formative e ludiche. Quando non sono previste attività, le alternative sono la permanenza in cella, oppure nelle aree comuni. L’ora di cena è prevista per le 19.00 e quella di rientro in cella per le 20.00. La televisione deve essere spenta alle 00.30. 

Sistema disciplinare

A seguito dell’intervento normativo dettato dal Decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 120 (G.U. 26 ottobre 2018), che esclude la presenza del medico dalla composizione del Consiglio di Disciplina, attualmente si riuniscono nell’attività di mediazione il direttore, almeno un educatore, uno psicologo e un assistente Sociale dell’USSM. Le sanzioni comminate sono solitamente, salvi casi gravi, dei periodi brevi di esclusione dalle attività, durante i quali i ragazzi rimangono in cella e lì consumano anche i pasti. Viene garantito il diritto alla partecipazione alle attività scolastiche. L’ora d’aria è comunque concessa, ma in orari diversi da quelli ordinari, per escludere la socialità. Nel corso del periodo è intensificata la sorveglianza. L’isolamento per ragioni disciplinari non è previsto né praticato. In casi gravi viene invece utilizzato il trasferimento. Le infrazioni più frequenti riguardano risse e atteggiamenti oppositivi e aggressivi nei confronti degli altri utenti. Nel periodo dell’ultimo anno il Direttore garantisce tuttavia che non siano stati disposti trasferimenti disciplinari, ma solo alcuni motivati da sovraffollamento, verso istituti del Sud Italia, dove gli utenti normalmente non raggiungono la capienza ordinaria degli istituti. Si tende a privilegiare il trasferimento di utenti privi di rete familiare in Italia, elemento che va a penalizzare ulteriormente fasce già fortemente marginalizzate della popolazione reclusa ma che è vissuto come unica strategia possibile.

Com’è noto, le modifiche normative di pochi anni fa hanno permesso l’ingresso negli IPM dei giovani adulti di un’età massima di 25 anni, condannati per reati commessi quando erano minori. L’ultima e già citata riforma permette al Direttore di chiedere all’Autorità Giudiziaria, con apposita relazione, il trasferimento di una persona detenuta in un istituto per adulti a causa della refrattarietà al trattamento. Questo, riferiva il Direttore in occasione della visita del 2019, accade talvolta su esplicita richiesta della persona detenuta, che specie se già incanalata in un percorso criminale strutturato non vuole restare in un’istituzione che percepisce come un luogo per devianti di bassa lega. Secondo quanto riportato dal Direttore ciò accade con una certa frequenza. Nella visita del 2021 il Direttore menziona invece di non aver ricevuto richieste di questo tipo negli ultimi tempi. 

 

Eventi critici

Come anticipato, Direttore e Comandante non segnalano per l’anno 2021 l’accadimento di eventi critici, né in termini assoluti, né correlati allo stato particolare determinato dall’emergenza sanitaria. Per quanto riguarda gli anni precedenti, rimangono degne di nota l’evasione di un ragazzo, risalente al 18/05/2018 e, tra inizio  2018 e giugno 2019 la registrazione di: 25 atti di autolesionismo, 6 risse, 1 tentativo di suicidio e 7 atti di eterolesionismo, ovvero lesione a danni di terzi. Si segnala che tali dati vengono normalmente comunicati dall’Area Sanitaria, con la quale non è stato possibile interagire nel corso della visita del 21/11/2020. Nell’istituto, la procedura di gestione degli eventi critici prevede, oltre alla tempestiva segnalazione a Ministero, l’attivazione di un periodo minimo di 7-10 gg. di regime di attenzionamento con osservazione del ragazzo, per il quale viene istituita una équipe di sostegno coordinata da uno psichiatra o neuropsichiatra infantile.

Sanità

Il medico di base che ci accoglie nella guardiola segue i ragazzi in I.P.M. quelli al C.P.A. e quelli in Comunità Ministeriale. Segnala che nella propria opinione le ore garantite per il proprio servizio risultano insufficienti. Dal lunedì al sabato il suo contratto di lavoro garantisce il servizio dalle 9:00 alle 12:00, mentre il pomeriggio risulta scoperto fino all’attivazione su richiesta, dalle 20:00, del servizio di Guardia Medica. Nel tardo pomeriggio vi è solo il servizio di somministrazione delle terapie, ma nessun operatore sanitario è presente in istituto in maniera continuativa.

Le terapie non vengono consegnate ma somministrate direttamente dal personale sanitario, per evitare potenziali cessioni non autorizzate da parte dei ragazzi. I farmaci vengono somministrati in gocce o tritati.
Su ogni nuovo ingresso viene svolto il test tossicologico (stick multidroghe). Il medico riferisce che di frequente i nuovi utenti risultano positivi a THC, cocaina e Benzodiazepine. Vi è per la gestione delle terapie per tossicodipendenti, convenzione con il SERT.
Normalmente il medico non riceve più di tre richieste a settimana. Tra i farmaci più richiesti dai ragazzi reclusi ci sono gli ansiolitici: tale richiesta viene il più possibile mitigata dal personale attraverso la somministrazione di altri farmaci meno “pesanti” in grado comunque di produrre qualche effetto calmante o ipnoinducente.
Il medico non segnala particolari situazioni di disagio psicologico degli utenti, ritenendo che la maggior parte degli utenti in carico a Psichiatria e Neuropsichiatria Infantile soffrano di disturbi carcere-correlati.
Tra le visite specialistiche più richieste, o che si rendono più frequentemente necessarie, vi sono quelle dentistiche, cardiologiche e ortopediche. Vengono segnalati dei problemi con il dentista assegnato all’istituto, sorti a seguito di alcuni interventi di otturazione.

 

Istruzione

Le attività scolastiche sono riprese a metà settembre a seguito della sospensione protrattasi da marzo 2020.
La scuola dell’obbligo è gestita per I ciclo e II ciclo I grado dal C.P.I.A. Metropolitano di Bologna, ma rispetto ai ragazzi presenti al momento della visita del 2021 il Direttore riferisce che sono quasi tutti già in possesso della Licenza Media, e quindi tendono ad accedere ai corsi del C.P.I.A. soprattutto gli stranieri che partecipano ai corsi di alfabetizzazione. Nell’a.s. 2020-2021, 2 ragazzi hanno acquisito il diploma di terza media e uno ha ultimato le 200 h dell’alfabetizzazione L2.
Per la scuola superiore è attivo il corso per la qualifica di II grado del II ciclo di istruzione ad indirizzo professionale Alberghiero, realizzato con la collaborazione fra l’Istituto Alberghiero “Scappi” di Castel San Pietro (Bo) e il CPIA di Bologna.
Sempre nell’a.s. 2020-2021 5 utenti hanno frequentato il biennio dell’alberghiero. Due di questi hanno frequentato solo le ore di indirizzo generale. Due di questi stanno preparando l’Esame di Stato.
Due dei ragazzi presenti si sono recentemente iscritti all’Università dopo aver ottenuto il diploma all’alberghiero. Con l’Università di Bologna esiste una specifica convenzione che facilita il perseguimento del percorso di studi. 

Lavoro e formazione professionale

L’offerta dell’Istituto prevede corsi di formazione professionale (Falegnameria – IIPLE e Ristorazione – FOMAL), ma non opportunità concrete di lavoro, né interno né esterno. Si segnala che la circostanza non risulta correlata all’emergenza sanitaria, venendo riportata dall’area dirigenziale anche nelle precedenti annualità. 

Due ragazzi nel corso dell’a.s. 2020/2021 hanno tuttavia acquisito qualifica professionale nel settore della ristorazione.

Attività culturali, sportive e ricreative

Nella sede della visita svolta a novembre 2021, il Direttore e il Comandante ci hanno informati della ripresa, già avviata, o prossima, delle seguenti attività:

– Attività sportiva gestita dall’associazione UISP di Bologna, nell’ambito del progetto Sport e legalità, che normalmente organizza le attività, favorisce le interazioni dei detenuti rispetto all’esterno introducendo di volta in volta in IPM squadre locali con cui organizzare i tornei per i diversi sport praticati, e fornisce l’attrezzatura per la palestra interna e per le attività esterne. Per il momento le attività si svolgono all’esterno.
– Laboratorio di teatro – gestito dalla compagnia teatrale Paolo Billi, in cui vengono impiegati 8-9 ragazzi fissi, che stanno predisponendo una rappresentazione che si terrà ad agosto 2021
– Progetto orti-giardini per la gestione dell’area verde – finanziato dall’amministrazione centrale ed attualmente gestito dall’Associazione “Gramigna”
– Arte-terapia, prevista in sessioni individuali per i casi difficili
– Laboratorio di falegnameria e scenotecnica – molto partecipato, con turnazione costante (IIPLE)
– Laboratorio di fotografia
-Laboratorio per la partecipazione al Biografilm di sei ragazzi nella giuria, che sta ora preparando una canzone di presentazione
– Laboratorio di decorazione gestito dall’associazione Bettina

Volontari

Al momento, in ragione del permanere della necessità di contingentamento degli ingressi, sono autorizzati all’accesso all’I.P.M. i volontari delle Associazioni che svolgono in carcere le attività già riprese o di prossima ripartenza. Tra le associazioni più rilevanti l’associazione U.V.A. P.ass.A., la Cooperativa Terra Verde (coinvolta anche nella formazione), Agevolando (gestisci gruppi di promozione del benessere settimanali), l’Associazione di Mondi,  la CARITAS, l’Art Therapy Italiana Bologna, la Cooperativa IT2 Bologna, la Palestra Sempre Avanti/CSI Bologna, etc. 

Le attività di volontariato occupano prevalentemente i fine-settimana.

Contatti con l’esterno

I colloqui si tengono 2 giorni a settimana, nelle 2 stanze dedicate: il mercoledì dalle 9.00 alle 12.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00. I colloqui durano 1.30 h. Nel caso dei colloqui da remoto, è prevista mezz’ora per ciascuna telefonata e mezz’ora per la video-chiamata. Ciascun ragazzo ha un massimo di 4 ore mensili per i colloqui. I colloqui si svolgono sia in presenza che tramite video-chiamata. I detenuti possono prenotare 3 colloqui visivi a settimana, per il momento con un solo familiare, ma il Direttore comunica che sarà possibile ampliare il numero di familiari da quando la Regione sarà dichiarata zona bianca. Possono essere svolti anche 2 colloqui in video-chiamata alla settimana.

Le richieste relative alle telefonate sono concesse previa verifica del contatto telefonico. 

Si segnala che nel 2021 il Direttore riportava che non vi sono stati adeguamenti, per ragioni di carattere strutturale, ai punti 2 e 3 del 19 del D.Lgs. n. 120 del 2018, ovvero alle disposizioni che prevedono che vengano istituite all’interno dei penitenziari minorili unità abitative attrezzate per riprodurre un ambiente domestico, dove possano essere svolte visite prolungate volte a favorire le relazioni affettive.

 

Comunicazione tra i ragazzi e l’istituzione

Le richieste dei ragazzi vengono evase diffusamente con modalità informali, salve le richieste di colloquio con il Direttore per i casi in cui sia richiesta riservatezza, o nel caso di domande insistenti, per i quali gli agenti invitano i detenuti a presentare le richieste, come di norma, attraverso le domandine. Per i colloqui la domanda è secondo il modello 393. Anche i reclami vengono avanzati attraverso modelli, ma più spesso vengono gestiti attraverso comunicazioni dirette e mediazioni tra il personale e il ragazzo.

Diritti religiosi

Non risulta avanzata da parte dei ragazzi nessuna richiesta particolare con riferimento all’esercizio del culto religioso. Non ci sono luoghi specifici per l’esercizio di culto diverso dal cattolico, per il quale è presente una Chiesa, ma i pochi ragazzi che in effetti praticano (comunque in modo discontinuo) il culto musulmano usano senza proteste la cella. Al momento della visita era recentemente finito il periodo di Ramadan ma la Dirigenza e l’area educativa riportano che nonostante l’istituto avesse predisposto apposite diete per alcuni dei ragazzi, solo uno che ne aveva fatto richiesta è effettivamente riuscito a ultimare il periodo. Non sono rappresentate, o quantomeno percepite dal personale, altre professioni religiose.

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