Bologna

Istituto Penale per i Minorenni “Pietro Siciliani” di Bologna

Indirizzo: Via De’ Marchi 5/2 , 40122 Bologna
Telefono: 051233290
Email: ipm.bologna.dgm@giustizia.it
PEC: ipm.bologna.dgm@giustiziacert.it
Tipologia: Istituto Penale per i Minorenni maschile
Dislocazione: zona urbana
Centro per la Giustizia Minorile (CGM) di riferimento: Bologna
Tribunale per Minorenni e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Bologna
Ufficio Servizio Sociale Minorenni (USSM) di riferimento: Bologna

 

A questo link il video realizzato per un precedente rapporto di Antigone

L’Istituto in sintesi

Il consueto funzionamento dell’IPM di Bologna ha vissuto tra 2020 e 2023 incisive alterazioni. Dopo aver fronteggiato la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19 tra febbraio e settembre 2020, l’Istituto si presentava fino a fine 2021 nel suo assetto ordinario. A giugno 2021 si registravano tra le note positive, al pari degli anni precedenti: clima collaborativo e funzionale tra utenti minori e giovani adulti, funzionari dell’area educativa, agenti di polizia penitenziaria, Comando e Direzione; vasta offerta scolastico-formativa e di attività educative e laboratori; promozione delle relazioni interpersonali e dell’uso degli spazi comuni; valorizzazione della finalità educativa della pena tramite progetti individualizzati e supporto sociale e psicologico. Come di norma, il personale insisteva invece sul limite degli spazi dell’Istituto, incardinato in un ex convento del Quattrocento sottoposto alla soprintendenza per i beni culturali. A metà 2021 si recepiva da parte del personale l’apprensione intorno alla prossima riapertura del secondo piano detentivo. Dal 2012 al 2021 la capienza regolamentare dell’Istituto era stata infatti ridotta da 40 utenti originari a 22 utenti, per via dell’inagibilità dell’ultimo piano della struttura. A ottobre 2021 viene dunque in effetti ripristinato il secondo piano, con graduale estensione della capienza regolamentare prima a 36 e poi, a partire da gennaio 2022, a 40 utenti, con separazione dei minorenni (primo piano detentivo) e dei neo-maggiorenni e giovani adulti (collocati al secondo piano detentivo).

Le visite svolte a seguito dell’ampliamento, a luglio e a novembre 2022, restituiscono un quadro decisamente alterato rispetto al precedente, dove emergono come particolarmente preoccupanti: l’insufficiente adeguamento del personale dell’area educativa (integrata rispetto a quando la capienza era di 22 posti solo di 2 esperti pedagogisti ex art. 80 con incarichi temporali), la più rigida compartimentazione delle attività e dei tempi e modi di uso degli spazi comuni, la sicurezza degli spazi, l’aumento dell’organico di Polizia penitenziaria di sole sette unità (ritenuto non proporzionale soprattutto con riferimento alla moltiplicazione degli spazi e delle attività che richiedono sorveglianza e scorta), amplificazione delle dinamiche di gruppo per quanto riguarda i conflitti e le influenze reciproche su comportamenti devianti e tossicofilici, aumento dei bisogni clinici e richieste di supporto, comportamenti meno regolati dei minorenni a seguito della separazione dai ragazzi maggiorenni (rif. NPIA). È interessante segnalare che, a seguito di un’iniziale diffidenza rispetto all’innalzamento a 25 anni come età massima di permanenza in Istituti penali per minorenni, dovuta alla preoccupazione che tra minori e adulti si verificassero interazioni disfunzionali, le aree professionali impiegate nell’Istituto riferiscono invece che la convivenza tra minorenni e giovani adulti, attuata a Bologna nell’unica sezione fino a fine 2021, risultava spesso utile nella regolazione delle condotte dei minori.

In generale il clima che si respira a luglio e novembre 2022 è di accresciuta tensione nella compagine dell’utenza, con innalzamento della frequenza di agiti autolesivi, eterolesivi e del verificarsi di eventi critici (tentativi di suicidio, incendi dolosi, etc) e di frustrazione della Direzione e del personale dell’area educativa e di Polizia penitenziaria in ragione soprattutto dell’insufficienza di strumenti, risorse e tempo necessari per garantire a ciascun utente, e soprattutto ai più fragili, una congrua assistenza atta al perseguimento dei fini rieducativi e di reinserimento sociale della pena.

Le dinamiche di tensione seguite alla riorganizzazione, sono sfociate in un susseguirsi di eventi critici. In dicembre 2022, poco dopo la visita dell’Osservatorio, si sono rapidamente susseguiti: un incendio doloso che ha cagionato l’inagibilità di cinque celle del secondo piano e l’intossicazione di quattro agenti; diversi disordini, un ulteriore incendio doloso e episodi di rivolta. Si segnala che peraltro, a far data dalla riapertura del secondo piano, l’IPM ha registrato sovraffollamento di circa 4-5 unità per tutto il 2022, fino a registrare 47 presenze su 40 posti autorizzati in agosto e 49 a dicembre. 

In generale, tra 2022 e 2023 hanno avuto risonanza mediatica diversi episodi critici che hanno riguardato l’IPM (da ultimo la tentata evasione del 20/09/23 di un ragazzo ora in fase di valutazione per perizia psichiatrica), mentre si sono susseguite diverse segnalazioni e interventi di autorità quali il garante regionale per i minori, i garanti regionale e comunale per i diritti delle persone private della libertà, esponenti dei sindacati UIL PA e del Sappe, di Coalizione Civica, del sindaco e di diversi esponenti politici locali, raggiungendo l’attenzione del sottosegretario alla Giustizia che, insieme a diversi parlamentare, ha visitato l’Istituto in febbraio 2023, restituendo la necessità di porre adeguamenti in termini di organico e di investire sulle opportunità alternative alla detenzione.

La visita svolta in ottobre 2023 restituisce un clima tendenzialmente più disteso, nonostante, insieme alle criticità strutturali, permanga l’impressione che l’Istituto si regga ora su un modello di vita carceraria più compartimentato e rigido che fatica moltissimo, pur permanendo come tensione di tutte le aree professionali dell’Istituto, a promuovere e a realizzare progetti educativi e formativi e di sostegno personali utili a garantire un graduale reinserimento sociale post-pena, anche tramite la graduale attuazione di percorsi a custodia attenuata, ossia aperti all’esterno, come previsto dalla normativa. Sembra in questo senso sintomatico che dalla rilevazione quantitativa i ragazzi risultano quasi tutti inseriti in percorsi scolastici e formativi, ma l’impressione dalle interazioni scambiate con gli agenti e con i ragazzi detenuti nel corso della visita sembra emergere una scarsa partecipazione alle lezioni e alle attività, soprattutto di alfabetizzazione e scuola media (CPIA).

Per intervento del Ministero della Giustizia a seguito delle rivolte di fine 2022, si è quantomeno di molto ridimensionato il fenomeno del sovraffollamento. Permangono le criticità legate alla carenza di personale dell’area educativa (4 educatrici professionali e 1 assistente sociale), comunque integrato con l’assunzione di 3 esperti pedagogisti ex art 40 con incarico fino a febbraio 2024 e anche della polizia penitenziaria, che informa che dalla riapertura capita che sia necessario sospendere lo svolgimento di alcune attività per carenza di personale di penitenziaria necessario a supervisionare i gruppi di lavoro. Aumentano nel 2023 rispetto agli anni precedenti sia le prime visite al SerDP (140), sia le prese in carico del Servizio (19). Risultano in aumento anche le prese in carico dei servizi di supporto psicologico (40 maggiorenni e 70 minorenni) e le prese in carico del servizio psichiatrico (32) ma NPIA e psichiatria riferiscono che si è assistito a una diminuzione consistente di abuso di psicofarmaci (rivotril e lyrica) a seguito di azioni preventive poste in essere sia dal punto di vista organizzativo che sanitario. Il medico di base riferisce che da dicembre 2022 l’Istituto ha messo a protocollo il divieto di somministrazione di rivotril lyrica, buscopan e contramal, ora sostituiti dalla somministrazione di trittico, talofen e valium.

Con riguardo ai trend delle politiche locali la dirigenza segnala di aver registrato un aumento delle disposizioni di custodia cautelare nelle carceri minorili, in risposta a un allarme sociale intorno a baby gang e fenomeni di delinquenza giovanile, già dal 2022, mentre nel 2023, a seguito dell’emanazione del D.L. cd ‘Caivano’, si segnala un aumento di ingressi in CPA anche rispetto alla commissione di reati di furto semplice e resistenza a p.u. Rimangono significativi gli ingressi dovuti a aggravamento delle misure.

 

Struttura

L’Istituto è collocato in centro storico, in prossimità di una delle piazze più vive di Bologna, piazza San Francesco, ed è perciò facilmente raggiungibile e perfettamente collegato alla rete dei trasporti pubblici. L’IPM, che dal 2009 trova sede presso un ex Convento del Quattrocento, per quanto struttura indipendente, si trova in un complesso di edifici che, in un quadrilatero tra via De Marchi e via del Pratello, ospita: CPA con annessa Comunità, Uffici dell’USSM e del CGM, Tribunale penale e civile dei Minorenni e relativa Procura della Repubblica. L’edificio dell’IPM. è sottoposto alla tutela della soprintendenza per i beni culturali, e soggetto alle relative restrizioni. Ciò rende assai complesso l’avvio delle procedure di modifica strutturale che potrebbero aiutare a ottimizzare l’uso degli spazi e renderli più funzionali alle attività. A seguito del ripristino del secondo piano detentivo, rimasto inagibile dal 2012, ad oggi la struttura si compone di tre piani.

Spazi detentivi

Il primo e secondo piano sono speculari e prevedono entrambi aule presso cui si svolgono attività scolastiche, formative e laboratoriali, 2 refettori, 2 cabine per le telefonate (in allestimento), 2 stanze per la socialità presso ogni piano e due reparti speculari con 6 celle detentive, alcune con capienza per 4 e altre con capienza per 3 posti letto. Presso ogni piano sono presenti 2 celle per l’isolamento sanitario che dovrebbero essere destinate al pernottamento di nuovi giunti di notte e persone affette da malattie contagiose. Si segnala che al momento della visita per ciascun piano 2 celle per l’isolamento sanitario accoglievano una un maggiorenne e una un minorenne affetti da disturbi psichiatrici. Il primo piano detentivo accoglie i minorenni, mentre nel secondo sono collocati neo-maggiorenni e giovani adulti. I minorenni sono collocati al piano dei maggiorenni in caso di sovraffollamento del primo piano o in caso risultino di particolare difficile gestione in prossimità degli altri minorenni. Ogni cella è dotata di servizi igienici, doccia, televisione e mobilio. Il mobilio è stato recentemente rinnovato.

Spazi comuni

Il piano terra è destinato a uffici amministrativi, 2 sale colloqui, palestra (UISP), cucina professionale (FOMAL – Brigata del Pratello), spazio comune esterno. Rispetto alle sale dedicate ai colloqui il personale riferisce che a seguito dell’ampliamento gli spazi risultano ancora più sacrificati. Non sussisterebbe a detta dell’agente di polizia penitenziaria e della dirigenza, la possibilità di istituire luoghi idonei allo svolgimento delle visite prolungate (art. 19 D. Lgs. 121/2018). Ci segnalano nel corso della visita anche due postazioni ‘informali’ in un atrio e in un corridoio con due sedie per i colloqui con i difensori. 

Per il culto cristiano c’è una chiesa, mentre i ragazzi musulmani (in media nell’Istituto molto poco praticanti per osservazione dei funzionari) pregano nelle celle.

Nello spazio comune esterno sono presenti un grande campo sportivo (finanziato Miur-UISP), un’area passeggio ed un’area verde adibita a orto (IeFP FOMAL orto-giardino). All’esterno i ragazzi del corso di falegnameria hanno costruito e decorato anche un’area che nella stagione estiva può essere utilizzata per i colloqui all’aperto.

Ragazzi detenuti

Al momento della visita di ottobre 2023 i ragazzi in carico all’IPM erano 41, di cui 39 di nazionalità straniera ma di cui 6 nati in Italia con cittadinanza straniera. Di questi ne risultano adulti 15, di cui 6 tra 21 e 25 anni. I minori stranieri non accompagnati sarebbero 16. Tra gli stranieri risultano particolarmente rappresentate le cittadinanze del Maghreb (Tunisia e Marocco). Sono assenti ragazzi di etnia rom e sinti.

I reati più diffusi rimangono, come negli anni precedenti, furti (40%), rapine (30%) e spaccio di sostanze stupefacenti, risultando in aumento anche i reati contro la persona (21%), di cui il 20% per il reato di lesioni personali. La metà dei presenti (23) sono detenuti per applicazione della misura cautelare della custodia in carcere e 6 presenze sono dovute a aggravamento della misura del collocamento in comunità (con alcune recidive).

 

Personale

Il Direttore dell’IPM è il Dott. Alfonso Paggiarino, che per un periodo è stato distaccato per due giorni a settimana presso l’IPM di Treviso per soprintendere alla riapertura dell’Istituto. L’area di Polizia penitenziaria è composta da un Comandante, 4 ispettori (di cui 2 in distacco), 3 sovrintendenti e 38 agenti. Diversi agenti sono impiegati negli uffici amministrativi e il turn-over del personale dell’area è significativo. L’area educativa è invece rappresentata da 4 Funzionari della professionalità pedagogica, tra cui una Coordinatrice con funzione Sostituto Direzione, un’assistente sociale distaccata da Ussm e 3 esperti pedagogisti con incarico fino a febbraio 2024 (assunzioni compartecipare DGMC e Cassa Ammende). Le richieste dei ragazzi vengono evase diffusamente con modalità informali, salve le richieste di colloquio con il Direttore per i casi in cui sia richiesta riservatezza, o nel caso di domande insistenti, per i quali gli agenti invitano i ragazzi a presentare le richieste, come di norma, attraverso le domandine. Per i colloqui la domanda è secondo il modello 393. Anche i reclami vengono avanzati attraverso modelli, ma più spesso vengono gestiti attraverso comunicazioni dirette e mediazioni tra il personale e il ragazzo.

Sono impiegati presso la Comunità Ministeriale e presso l’IPM un mediatore di lingua araba con convenzione tra CGM e Comune di Bologna e un esperto per le lingue inglese, spagnolo e arabo. Per le ulteriori attività di mediazione linguistico-culturale necessarie, l’IPM attiva mediazioni all’occorrenza tramite la Cooperativa CIDAS. Ricorrente l’attivazione di mediazioni in lingua albanese. Non risulta avanzata da parte dei ragazzi nessuna richiesta particolare con riferimento all’esercizio del culto religioso. Non ci sono luoghi specifici per l’esercizio di culto diverso dal cattolico, per il quale è presente una Chiesa, ma i pochi ragazzi che in effetti praticano (comunque in modo discontinuo) il culto musulmano usano senza proteste la cella. Non sono rappresentate, altre professioni religiose.

Sanità

Da marzo 2022 le ore del medico di base sono state aumentate da 18 a 36 settimanali, ripartite tra IOM e Comunità Ministeriale e il servizio di infermeria è svolto da cinque infermieri a rotazione nei turni giornalieri (08:00/13:00) e con reperibilità per i turni pomeridiani (13:00/18:00) e serali (18:00/20:00). Sono assegnati all’Istituto uno psicologo per la NPIA e uno per la psichiatria e attivati con convenzione 2 neuropsichiatri e uno psichiatra. Lo psicologo è attivato a 48 ore da ogni ingresso. Si svolgono in IPM una volta a settimana consulenze di SerDP, NPIA e Psichiatria. 

A ottobre 2023 sono attive 15 prese in carico psicologiche di minorenni e 19 di maggiorenni e 9 prese in carico psichiatriche. Da inizio 2023 sono stati presi in carico dal SerDP 120 ragazzi a seguito di 140 prime visite motivate prevalentemente dalla positività in ingresso a THC e cocaina, mentre NPIA e psichiatria riportano una netta diminuzione di abuso di psicofarmaci. Il medico di base segnala che da dicembre 2022, a seguito degli episodi critici, l’Istituto risponde alla richiesta di psicofarmaci da parte degli utenti con la somministrazione di valium, trittico e talofen, che presentano minori rischi di dipendenza. 

Sono attivi, in conformità con l’art. 14, n. 2 del Decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 120, due protocolli operativi interni che coinvolgono ASL e I.P.M., C.P.A., C.G.M. in percorsi formativi e di prevenzione (soprattutto del rischio suicidario), e che si rivolgono anche al personale di polizia penitenziaria ed è stato attivato il protocollo per la prevenzione del rischio suicidario.

Non è più attiva la convenzione con l’odontoiatra che faceva ingresso in IPM settimanalmente. Le prestazioni specialistiche più richieste sono in ambito odontoiatrico, ortopedico, cardiologico, pneumologo, dermatologico (diffusione di scabbia) ed oculistico. Le visite specialistiche sono organizzate all’esterno, il che richiede una programmazione complicata dalla carenza di personale di polizia utile a organizzare la scorta necessaria (lunghe attese e appuntamenti saltati).

Eventi critici e sistema disciplinare

Da gennaio 2023 vengono segnalati dall’Istituto 5 episodi critici di autolesionismo, 2 tentativi di suicidio e 3 risse. Hanno tuttavia avuto risonanza mediatica diversi episodi verificatisi tra marzo e aprile 2022 (1 tentato suicidio con lenzuolo, 1 incendio doloso, 2 ragazzi hanno ingerito le pile del telecomando) e dicembre 2022 (incendio doloso che ha cagionato inagibilità di 5 celle e intossicazione di 4 agenti, successivi disordini, ulteriore incendio e proteste) e altri più recenti, come un danneggiamento grave della cella posto in essere da un ragazzo per protesta a febbraio 2023 e il tentativo di evasione di settembre 2023. 

Nell’Istituto, la procedura di gestione degli eventi critici prevede, oltre alla tempestiva segnalazione a Ministero, l’attivazione di un periodo minimo di 7-10 gg. di regime di attenzionamento con osservazione del ragazzo, per il quale viene istituita una équipe di sostegno coordinata da uno psichiatra o neuropsichiatra infantile.

Per quanto riguarda il sistema disciplinare, a seguito dell’intervento normativo dettato dal Decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 120 (G.U. 26 ottobre 2018), che esclude la presenza del medico dalla composizione del Consiglio di Disciplina, attualmente si riuniscono nell’attività di mediazione il direttore, almeno un educatore, uno psicologo e un assistente Sociale dell’Ussm. Le sanzioni comminate sono solitamente, salvo casi gravi, dei periodi brevi di esclusione dalle attività, durante i quali i ragazzi rimangono in cella e lì consumano anche i pasti. Viene garantito il diritto alla partecipazione alle attività scolastiche. L’ora d’aria è comunque concessa, ma in orari diversi da quelli ordinari, per escludere la socialità. Nel corso del periodo è intensificata la sorveglianza. L’isolamento per ragioni disciplinari non è previsto né praticato. In casi gravi viene invece utilizzato il trasferimento. Le infrazioni più frequenti riguardano risse e atteggiamenti oppositivi e aggressivi nei confronti degli altri utenti. 

Con riguardo alla possibilità, in ragione della refrattarietà al trattamento di un ragazzo maggiorenne, di richiederne con apposita relazione il trasferimento presso un Istituto per adulti, la Direzione segnala che la Magistratura di Sorveglianza locale tende a rigettare simili richieste (anche nei casi in cui la richiesta provenga invece dallo stesso ragazzo), ritenendo in generale l’Istituto di pena per minorenni più tutelante, meno stigmatizzante e maggiormente improntato alla promozione sociale.

 

Scuola, lavoro e formazione professionale

La scuola dell’obbligo è gestita per I ciclo e II ciclo I grado dal CPIA Metropolitano di Bologna. A ottobre 2023 sono iscritti ai corsi di alfabetizzazione 13 studenti, mentre altri 13 studenti frequentano il corso per l’acquisizione della licenza media. Per la scuola superiore è attivo il corso per la qualifica di II grado del II ciclo di istruzione ad indirizzo professionale Alberghiero, realizzato con la collaborazione fra l’Istituto Alberghiero “Scappi” di Castel San Pietro (Bo) e il CPIA di Bologna, a cui risultano iscritti 10 ragazzi detenuti. Non sono previsti percorsi scolastici e formativi all’esterno dell’Istituto.

Sono iscritti ai corsi professionali nell’ambito della ristorazione promossi dall’ente FOMAL 6 ragazzi detenuti al momento della visita (16 da inizio 2023), mentre frequentano il corso professionale orto-giardino anch’esso promosso dall’ente di formazione professionale FOMAL altri 6 ragazzi (16 da inizio anno coinvolti in almeno un modulo). Hanno frequentato l’IIPLE, corso professionale a indirizzo edile non in corso a ottobre 2023, 34 ragazzi da inizio anno.

Due dei ragazzi presenti sono iscritti all’Università. Con l’Università di Bologna esiste una specifica convenzione che facilita il perseguimento del percorso di studi ma, in assenza di sezioni con custodia attenuata, la partecipazione in persona alle lezioni si attua tramite l’uso dei permessi. 

Nel 2023 sono stati attivati 5 tirocini retribuiti della durata di tre mesi nell’ambito dei progetti R.E.R. promossi da Cefal nell’ambito di un accordo con la Regione e solo un ragazzo è ammesso al lavoro all’esterno ai sensi dell’art 21 L. 354/1975. Nell’ambito del percorso di formazione professionale gestito dal FOMAL sono riprese le attività dell’Osteria Formativa ‘Brigata del Pratello’. Rispetto agli inserimenti lavorativi, l’area educativa segnala il tema della difficoltà, per mancanza di collaborazione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Bologna e dei Servizi esterni, di garantire la regolarizzazione del soggiorno di minorenni e giovani adulti.

Attività culturali, sportive e ricreative

Nella sede della visita svolta a ottobre 2023 il Direttore e il Comandante ci hanno informati della ripresa, già avviata, o prossima, delle seguenti attività:

– Attività sportiva gestita dall’associazione UISP di Bologna, nell’ambito del progetto Sport e legalità, che normalmente organizza le attività, favorisce le interazioni dei ragazzi rispetto all’esterno introducendo di volta in volta in IPM squadre locali con cui organizzare i tornei per i diversi sport praticati, e fornisce l’attrezzatura per la palestra interna e per le attività esterne. Per il momento le attività si svolgono all’esterno. 

– Laboratorio di teatro – gestito dalla compagnia teatrale Paolo Billi, in cui vengono impiegati 8-9 ragazzi fissi, che stanno predisponendo una rappresentazione che si terrà ad agosto 2021

– Progetto orti-giardini per la gestione dell’area verde – FOMAL 

– Arte-terapia, prevista in sessioni individuali per i casi difficili 

– Laboratorio di falegnameria e scenotecnica (IIPLE)

– Laboratorio di decorazione gestito dall’associazione Bettina

 – Attività di animazione e ludico/creative – associazione di volontariato U.V.A. P.ass.A.

Giornata tipo

7.45 – 8.00: sveglia
8.30 – 9.00: colazione
9.00 – 13.00: attività scuola, formazione
13.00 : pranzo (12.30 quando sono sospese le attività scolastiche)
14.00 – 16.00: attività all’area aperta in inverno / 17.00 – 19.00: attività all’area aperta in estate
16.00 – 19.00: attività pomeridiane
19.00: cena
20.00: rientro in cella
00.30: vengono spente le televisioni

Contatti con l’esterno

A seguito dell’ampliamento della capienza regolamentare non è seguito alcun adeguamento degli spazi riservati ai colloqui personali. Le giornate per i colloqui sono state aumentate da due a tre per consentire a tutti i ragazzi di accedere ai colloqui in persona con i familiari nelle uniche due stanze riservate, che prevedono la possibilità di ospitare contemporaneamente non più di due colloqui (4 familiari per ogni ragazzo detenuto) per volta. Si notano, e vengono segnalate dall’agente nel corso della visita di ottobre 2023, delle postazioni improvvisate (due in due atri) per le visite con i difensori nei momenti in cui le stanze sono occupate). Rimangono autorizzati i colloqui da remoto, è prevista mezz’ora per ciascuna telefonata e mezz’ora per la video-chiamata. Ciascun ragazzo ha un massimo di 4 ore mensili per i colloqui. I colloqui si svolgono sia in presenza che tramite video-chiamata. Le richieste relative alle telefonate sono concesse previa verifica del contatto telefonico. 

Si segnala che nel 2021 il Direttore riportava che non vi sono stati adeguamenti, per ragioni di carattere strutturale, ai punti 2 e 3 dell’art. 19 del D.Lgs. n. 120 del 2018, ovvero alle disposizioni che prevedono che vengano istituite all’interno dei penitenziari minorili unità abitative attrezzate per riprodurre un ambiente domestico, dove possano essere svolte visite prolungate volte a favorire le relazioni affettive.                                       

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Prospettive Minori. Settimo rapporto di Antigone sulla Giustizia Minorile

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