Caltanissetta

Istituto Penale per i Minorenni di Caltanissetta

Via Filippo Turati, 46 – 93100 Caltanissetta (CL)
Tel: 0934-596957
E-mail: ipm.caltanissetta.dgm@giustizia.it
Posta certificata: ipm.caltanissetta.dgm@giustiziacert.it
Tipologia: Istituto Maschile
Dislocazione: zona urbana
Centro per la Giustizia Minorile (CGM) di riferimento: Palermo
Tribunale per Minorenni e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Caltanissetta
Ufficio Servizi Sociali Minorenni (USSM)  di riferimento: Caltanissetta

Struttura

La struttura che ospita l’IPM di Caltanissetta è nata negli anni ‘50 come fabbricato destinato all’edilizia popolare. Da un punto di vista geografico è situato nella periferia urbana della città, e sorge proprio tra i palazzi del centro abitato. Lo si raggiunge facilmente con i mezzi pubblici.
Dopo l’avvento della legge di riforma del sistema penale minorile, però, negli anni ‘80 diviene la sede dell’IPM. Tra il 1993 e il 1995 i suoi spazi conoscono una trasformazione: grazie a un progetto sperimentale accolgono una comunità di accoglienza. Il progetto tuttavia non ebbe seguito, tanto che l’istituto diventa nuovamente sede di un istituto di pena per minorenni.

La struttura è all’interno di quella che è stata definita dagli operatori la cittadella minorile, in quanto si trovano adiacenti altri servizi della Giustizia Minorile: il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta, la Procura della Repubblica presso il Tribunale e gli Uffici Servizi Sociali Minori. Ciò facilita la logistica rispetto agli spostamenti dei ragazzi, che in molti casi devono partecipare alle udienze proprio a Caltanissetta. 

Al piano terra della struttura vi è poi il Centro di Prima Accoglienza (CPA), cioè quel luogo in cui possono essere condotti i minori subito dopo l’arresto, in attesa di una decisione dell’autorità giudiziaria. Il CPA di Caltanissetta serve anche il territorio di Enna. Può ospitare sia uomini che donne; le ragazze possono giungere da tutta la regione, non essendoci in Sicilia altri CPA femminili.

Per quanto riguarda l’istituto, al momento della visita vi erano ancora delle aree in ristrutturazione: un’area non era agibile; mentre sono previsti dei lavori di ristrutturazione dell’area esterna. Anche una stanza detentiva era in ristrutturazione in quanto era stata vandalizzata.

L’Istituto ha una capienza massima di 12 ospiti, ma come detto, nel corso dell’emergenza Covid il numero è sceso a 10. Le stanze disponibili sono 4. Una camera è singola. Al suo interno, in periodi di presenze che si avvicinano alla decina di persone, vengono allocati i giovani che per motivi disciplinari –  di sicurezza o sanitari e processuali hanno un provvedimento di allocazione in stanza singola. Una stanzone molto grande ospita 4 ragazzi, una stanza 3 ragazzi e un’ultima stanza 2. Le stanze da due e tre posti letto sono dotate di doccia. C’è l’acqua calda in camera. Le camere sono luminose.
Ai ragazzi non è consentito cucinare nelle camere; la cucina per l’intera struttura è unica ed è appaltata a una ditta esterna. A volte la cucina può dare lavoro a un ragazzo con la qualifica di apprendista cuoco, ma al momento della visita nessun ragazzo vi lavorava.

All’interno dell’unica sezione detentiva vi sono oltre alle celle diversi spazi: una sala comune (dotata di playstation, biliardino e tavolo da ping-pong), un refettorio, due ampie aule scolastiche (una delle quali viene utilizzata anche per i corsi di formazione), una spaziosa sala polivalente dotata di strumenti musicali, proiettori, televisione, strumentazione informatica (utilizzata per le attività e per gli incontri con le realtà esterne ma anche come palestra). 

All’esterno sono presenti un campo da calcetto in erba sintetica e un’area verde in cui vengono organizzati barbecue e incontri con le famiglie e in cui si svolgono varie attività formative, tra cui il giardinaggio.

Detenuti

Al momento della visita, alla fine di agosto del 2021, erano presenti 6 ragazzi; 5 di nazionalità italiana e uno di nazionalità algerina. Durante il periodo dell’emergenza Covid, si è toccato il numero minimo di presenze, con soli due ragazzi detenuti. La capienza massima dell’istituto è di 12 ragazzi, ma in questa epoca pandemica la capienza è di 10 persone.
Nelle stanze si tenta di rendere effettiva la divisione tra minori e giovani adulti. Tuttavia spesso lo scarso numero di ragazzi detenuti non lo consente.
La provenienza dei ragazzi, negli ultimi anni, è prevalentemente italiana; per la maggior parte provengono dalla Sicilia o dalla Campania, ma non sono molti i ragazzi proprio del territorio circostante a Caltanissetta, piuttosto da territori di Catania e di Gela.  

I reati per i quali più di frequente i ragazzi sono reclusi nell’IPM sono furto, rapina, spaccio o violenza sessuale. Tendenzialmente i ragazzi arrivano nell’istituto per l’esecuzione della pena o perché trasferiti da altri istituti per ragioni di ordine e sicurezza. In maniera residuale arrivano perché arrestati. Dal 2019 infatti gli arresti sono più che dimezzati; il ridotto numero di presenze è dovuto anche all’aumento del ricorso alle misure alternative.

Staff

Al momento della visita risultavano in servizio per la polizia penitenziaria 31 persone a fronte delle 30 previste dalla pianta organica. Mentre erano in servizio solo 2 educatori dei 4 previsti.
La presenza di un mediatore culturale non è fissa, ma avviene a chiamata mediante l’attivazione di una convenzione. Recentemente, rispetto alla visita, era stato chiamato per due minori maghrebini (un algerino e un tunisino) e il suo lavoro ha consentito di mantenere i contatti con le famiglie di origine.

Emergenza sanitaria da Covid-19

Nell’istituto, annessa all’area sanitaria è stata adibita un’area Covid per eseguire i tamponi. Per rendere possibile il distanziamento e per le eventuali esigenze di isolamento, due stanze di pernottamento – di cui una all’interno del CPA – sono state adibite all’isolamento e all’isolamento fiduciario.
​​L’ingresso dei volontari è ripreso regolarmente dal mese di luglio 2020, consentendo la riattivazione delle attività sportive e ricreative da essi gestite.

Dopo una ripresa nei mesi estivi, i colloqui in presenza sono stati nuovamente sospesi e rimpiazzati dall’utilizzo di videochiamate. Considerando che la maggior parte dei ragazzi reclusi nell’istituto di Caltanissetta non proviene dal territorio limitrofo, la possibilità di effettuare videochiamate con i propri cari ha rappresentato un’importante novità che proseguirà presumibilmente anche alla fine dell’emergenza sanitaria.

Sistema disciplinare

L’istituto riceve dei fondi destinati a progetti di giustizia riparativa e mediazione penale e di educazione alla legalità.  Per quanto riguarda il tema della giustizia riparativa, questo fa il suo ingresso in istituto sotto una duplice forma. Intanto grazie alla realizzazione di laboratori di gruppo a loro volta di due tipologie. Un primo laboratorio, “Ripartiamo dal gruppo” si dà l’obiettivo proprio di proporre un confronto tra i ragazzi detenuti per offrire una gestione delle dinamiche di gruppo volta ad evitare il conflitto. Un secondo laboratorio, prettamente di giustizia riparativa, interviene anche – così come previsto dal d.lgs 121/2018 – nel campo d’azione del Consiglio di disciplina dell’istituto, ovvero qualora si creino i presupposti per intervenire a sanzionare un comportamento scorretto di un ragazzo detenuto. In questo caso, parallelamente alla sanzione disciplinare decisa dal Consiglio di disciplina, oppure in sua vece nel caso di comportamenti non gravi, saranno i coetanei del ragazzo insieme agli adulti di riferimento a proporre una sanzione riparativa. Le sanzioni riparative vengono discusse anche con il gruppo esterno di mediazione.

Eventi critici

Per 3 ragazzi che erano presenti in istituto al momento della visita è attivo il protocollo per il rischio suicidario per problematiche psichiatriche che hanno slatentizzato problematiche giù presenti in precedenza.

Sanità

Sono presenti per due ore a settimana la psicologa dell’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale); per 2 ore al giorno un medico (sono tre i medici a turnazione) e per 4 ore al giorno un infermiere. È stata riferita una grande difficoltà della situazione sanitaria. In modo particolare la presa in carico dei tanti problemi psichiatrici, spesso anche gravi, risulta difficilissima. L’ASP ha difficoltà su tutto il territorio.

Istruzione

Già prima della fase iniziale dell’emergenza Covid, dunque nell’anno scolastico 2019/2020 l’attività scolastica è partita con grande ritardo a inizio febbraio 2020 per problematiche organizzative del Cpia di Enna e Caltanissetta da cui dipendono i corsi interni all’istituto. L’avvento del lockdown i primi giorni di marzo 2020 ha causato la definitiva sospensione delle attività appena avviate.

L’anno scolastico 2020/2021 è invece ripartito regolarmente a inizio ottobre. Le lezioni in presenza sono però state sostituite dalla didattica a distanza a partire dal gennaio 2021, quando la Sicilia è stata collocata fra le regioni in zona rossa ad alto rischio epidemiologico. In quel momento la dad è stata svolta in modalità asincrona con la consegna ai ragazzi delle dispense da restituire al professore una volta studiate. Grazie al supporto tecnico e alla fornitura di dispositivi da parte del Cpia di riferimento, l’istituto si è poi attivato per svolgere la didattica a distanza in modalità sincrona ossia con il professore collegato via webcam per spiegare la lezione. 

Al momento della visita (fine agosto 2021) erano attivi un corso pluriclasse di licenza media e il primo e secondo anno delle superiori. Vi era poi un ragazzo che si stava preparando per iscriversi al terzo anno dell’istituto industriale anche con l’aiuto – per quanto riguarda la matematica – di un assistente capo.

Formazione professionale e lavoro

Nel corso del 2021 l’istituto ha avuto un giovane in apprendistato come aiuto cuoco; il ragazzo ha avuto un contratto di apprendistato presso la ditta incaricata della refezione dell’istituto. Vi sono stati poi due corsi professionalizzanti, uno di giardinaggio e uno  di edilizia. Nel corso di giardinaggio sono stati inseriti nell’anno 7 ragazzi detenuti, mentre in quello di edilizia un ragazzo. Tutti hanno ricevuto il gettone di presenza.

Attività culturali, sportive e ricreative

Per quanto riguarda le attività sportive, l’istituto è dotato di un campo da calcio a 5 in erba sintetica e di un prospiciente piazzale in cemento dove è organizzato anche un campo da basket. Le attività sportive sono organizzate con un’attività, Ripartiamo dal Movimento, con un educatore sportivo che entra in istituto ogni venerdì. Inoltre i ragazzi giocano a calcio (prima della pandemia la squadra dell’istituto prendeva parte anche a tornei), basket e rugby.

Vi sono poi attività di teatro e musica che si svolgono nella sala polivalente che dà sul piazzale esterno.
Inoltre sono presenti attività di giardinaggio, con anche la realizzazione di un orto, e di edilizia.

Contatti con l’esterno

Al momento della visita formalmente i colloqui in presenza erano ripresi. Tuttavia dall’istituto ci hanno riferito che i ragazzi detenuti e le loro famiglie continuavano a prediligere i colloqui in videochiamata. Questo era certamente dovuto alla provenienza dei ragazzi stessi, raramente dei territori circostanti, ma delle zone del catanese e di Gela, se siciliani, o anche di altre regioni italiane o straniere. Le videochiamate si effettuano con whatsapp e sono sostitutive del colloquio in presenza. Saltuariamente comunque avvengono i colloqui in presenza.
È in progetto la realizzazione della casetta per l’affettività, si tratta di due prefabbricati; tuttavia al momento della visita non era ancora in funzione.

Diritti religiosi

Nel piazzale esterno dell’IPM è presente una cappella prefabbricata che è una donazione fatta da parte della ditta che aveva l’appalto della costruzione dell’autostrada che arriva a Caltanissetta. Il cappellano, padre Alessandro Giambra, che abbiamo incontrato, ha dimostrato di avere un grande rapporto con tutti i ragazzi ristretti, anche chi non professa il culto cattolico. Con i ragazzi fa diverse attività e li coinvolge anche in opere di volontariato all’esterno dell’istituto.

Rispetto ai minori e ai giovani stranieri di religione musulmana in istituto viene garantita la possibilità di praticare il proprio credo agevolando la preghiera sia in forma individuale sia in piccoli gruppi (due o tre soggetti), soprattutto in occasione del periodo del ramadan. Solitamente la preghiera viene “guidata” dal ragazzo più colto e più grande all’interno della propria camera. I ragazzi, che ne fanno richiesta, possono confrontarsi con i propri ministri di culto e ricevere gli oggetti di culto per potersi dedicare alla preghiera.

I mediatori culturali che collaborano con l’istituto, spesso hanno sostenuto i minori nelle richieste legate sia al loro credo religioso (fornendo, ad esempio, agli educatori gli orari esatti del ramadan) sia nei rapporti con i familiari (garantendo ad esempio assistenza durante i colloqui telefonici), azioni sempre condivise con l’area sicurezza dell’istituto.

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