Istituto Penale per i Minorenni di Catania
Loc. Bicocca – 95124 Catania (CT)
Tel: 095-591046 ; 095-591357
Fax: 095-591448
E-mail: ipm.catania.dgm@giustizia.it
Posta certificata: ipm.catania.dgm@giustiziacert.it
Tipologia: Istituto Maschile
Dislocazione: zona extraurbana
Tribunale per Minorenni e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Catania
Ufficio Servizi Sociali Minorenni (USSM) di riferimento: Catania
Nodi identificativi e problematici
L’IPM di Catania è inserito all’interno del complesso che in fase di progettazione negli anni ‘80 era stato pensato come un grande istituto penitenziario minorile, ma che poi – per ragioni dettate soprattutto dall’esigenza di ospitare aule bunker per il Tribunale di Catania e dalla concomitante approvazione del nuovo Codice del processo penale minorile- ha visto cambiare destinazione a buona parte del fabbricato. Infatti, subito dopo l’area destinata ad accogliere i detenuti minorenni e giovani adulti, sorge la Casa Circondariale Catania Bicocca che ospita detenuti adulti in regime di alta sicurezza (AS 3) e le aule bunker dipendenti dal Tribunale giudiziario.
L’istituto sorge fuori dalla città, in uno svincolo di una strada ad alto scorrimento che attraversa l’area industriale catanese per poi raggiungere l’autostrada, svincolo dove non vi è null’altro che l’ingresso agli istituti. Da un unico cancello si arriva a uno spiazzale dal quale è possibile raggiungere l’IPM o la Casa Circondariale. Un altro percorso, che è poi quello seguito dall’autobus di linea che arriva dal centro città, conduce invece all’ingresso ai colloqui per gli adulti.
Senza dubbio la dislocazione isolata e la difficoltà a raggiungere l’istituto appare come il problema più evidente; tuttavia il servizio pubblico funziona. Resta invece la contiguità con un istituto per adulti, stemperata però – una volta dentro – dal clima che si respira in istituto e anche, visivamente, dai murales, la cura del verde, e gli spazi interni sia detentivi che comuni.
L’istituto risulta essere molto aperto al mondo esterno, ricco di attività che spaziano dal giardinaggio al teatro, dal restauro all’orto, all’attività fisica. Vi è un grande sforzo nel reperire fondi per permettere sia la realizzazione di spazi (come i due campi da calcio e calcio a 5), che per attivare borse lavoro per i ragazzi detenuti, fino all’integrazione degli stipendi del mediatore culturale – figura chiave per i ragazzi e lo staff – e di un’educatrice esterna.
Struttura
Ci sono 48 stanze detentive (4 delle quali sono generalmente destinate ai lavoratori in articolo 21, o all’isolamento). Vi è tra i ragazzi una suddivisione in gruppi, generalmente 3, che possono diventare 4 al bisogno. Questa suddivisione è indicata tramite colore: arancione, verde, giallo. Gli spazi detentivi e il refettorio sono quindi arredati con questi colori per restituire la suddivisione. Il quarto colore è il bianco, utilizzato ad esempio nel corso dell’emergenza pandemica, per isolare i covid positivi o i ragazzi comunque in quarantena preventiva.
I giovani sono collocati in stanze con due posti letto, bagno con doccia e acqua calda in camera. In tutte le camere c’è una finestra con vetri apribili. Le stanze sono generalmente arredate con uno o due letti, tavolo, sedia, comodino, armadio. In bagno vi sono altri mobili per riporre effetti personali e di igiene. Ai ragazzi è permesso decorare i muri e il mobilio, personalizzando le stanze con i colori preferiti, stampe, disegni e foto. Le porte hanno solo i blindati con una finestrella rettangolare apribile per far passare l’aria; questo sportello non ha serratura e più essere aperto o chiuso anche dai ragazzi. Le camere sono dotate di ventilatore. Le docce all’interno delle stanze sono state costruite nel 2010 e sono con regolarità oggetto di manutenzione.
Vi sono locali per le attività scolastiche, di formazione professionale e di animazione, un locale adibito a biblioteca, la cappella e i locali per gli uffici. E gli spazi di socialità arredati con dei biliardini e la televisione. Ogni gruppo ha il suo spazio di socialità esclusivo.
All’interno c’è una sala teatro Nautilus polivalente, utilizzata per i laboratori e per l’organizzazione di particolari eventi (feste, spettacoli teatrali, concerti etc.).. Vi è anche un locale per la palestra e, all’esterno, un campo di calcio in erba sintetica quasi regolamentare, costruito da una ditta specializzata e con ragazzi dell’IPM in borsa lavoro.
I locali della cucina sono abbastanza grandi e ai ragazzi sono serviti 4 pasti al giorno (colazione, pranzo, merenda e cena) e tutti vengono consumati nel refettorio. Ogni gruppo ha il refettorio in sezione e all’occorrenza vengono preparati pasti speciali (per malati, allergici, intolleranti e ragazzi stranieri) e viene rispettato il periodo di Ramadan. La quantità e la qualità del cibo sono buone. La spesa viene fatta una volta a settimana e il cibo conservato in magazzino, a parte gli alimenti freschi che vengono comprati ogni giorno. La cucina è gestita da una ditta esterna. I giovani detenuti non hanno la possibilità di cucinare dentro le camere. Esiste una specie di sopravvitto, che consiste in una lista di generi vari. Tuttavia i ragazzi hanno modo spesso di cucinare grazie alle esperienze che fanno con i corsi di ristorazione e con i laboratori ad hoc organizzati dall’impresa che gestisce il vitto all’interno dell’istituto.
C’è un campo di calcio a 5 regolamentare che, prima dell’emergenza dettata dalla pandemia, ospitava ogni sabato pomeriggio le squadre del campionato della polisportiva salesiana e al quale sono iscritti anche i ragazzi dell’IPM che partecipano con due squadre. Il campo di calcio a 5 è un campo polivalente in materiale sintetico, che viene utilizzato dai giovani quasi ogni giorno.
Vi è un campo da calcio in sintetico quasi regolamentare realizzato negli anni passati con fondi europei in collaborazione con il CGM di Palermo; il campo attualmente versa in buone condizioni.
Detenuti
Al momento della visita, alla fine di agosto 2021, erano presenti 17 detenuti, di cui 3 stranieri (nord Africa o di etnia rom). Erano 6 i minori e 11 i giovani adulti, di cui 10 hanno tra i 18 e i 21 anni e 1 ha tra i 21 e i 15 anni. I ragazzi sono divisi in gruppi, ma questi non sono selezionati sulla base dell’età. I diversi gruppi hanno scarsi contatti tra loro e la ragione della suddivisione è quella di evitare prevaricazioni a danno dei più deboli. In passato questa separazione era servita anche per tutelare ragazzi detenuti per reati sessuali.
Al momento della visita erano presenti 10 giudicabili, 1 ricorrente e 6 definitivi. Vi era anche un art. 416bis, capo d’accusa poi decaduto.
Nel corso del 2021 sono entrati in IPM 78 giovani di cui 31 stranieri provenienti da (Libia, Egitto, Tunisia, Marocco, Romania).
I detenuti presenti hanno solitamente commesso reati molto gravi o sono ragazzi molto difficili, con problemi di tossicodipendenza fin dai 10-12 anni. Si tratta di ragazzi provenienti da situazioni profondamente marginali con famiglie di provenienza anche molto problematiche.
Al momento della visita un ragazzo era appena rientrato da un permesso premio ed era risultato positivo al tampone Covid-19 all’ingresso e si trovava in quel momento in isolamento sanitario.
Negli ultimi tempi sono aumentate le misure di comunità per i ragazzi, anche per i minori con l’articolo 4 bis, che è stato temporaneamente sospeso.
Dal 2018 vi è stata una grande diminuzione nel numero degli ingressi.
I reati più frequenti sono: reati contro il patrimonio (furti e rapine aggravate in concorso); Violazione legge stupefacenti 73 e 74 Legge 309/90; in aumento reati contro la persona (lesioni, tentato omicidio, violenza sessuale).
Staff
Al momento della visita era presente come Direttrice ad interim la dottoressa Letizia Bellelli, proveniente dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria; la dirigente era affiancata dalla Capo Area educativa, la dottoressa Maria Randazzo. Il Comandante di Polizia Penitenziaria è la dottoressa Marzia Calcaterra.
Il personale di polizia penitenziaria presente in istituto è composto da 52 effettivi; gli educatori sono 6 a cui c’è da aggiungere un educatore non dipendente del ministero della Giustizia, ma del comune di Catania; questa educatrice si occupa in modo particolare della biblioteca.
Un’importante figura dell’istituto, condivisa con l’IPM di Acireale, è quella del mediatore culturale, retribuito con i fondi previsti dalla legge 285/1997. Il mediatore culturale, presente da anni nell’istituto, svolge
Vi è poi un istruttore sportivo che gestisce la palestra.
Emergenza sanitaria da Covid-19
Nel piazzale appena dentro l’intercinta in prossimità dell’ingresso, è stato allestito dalla protezione civile un tendone per il triage e il tampone dei nuovi giunti.
Tutti i ragazzi che a marzo 2020 si trovavano in istituto sono stati preparati dalla direzione e dallo staff all’eventualità – poi verificatasi – della chiusura dovuta al lockdown. Fin da subito i colloqui in presenza sono stati sostituiti da videochiamate e da telefonate giornaliere. L’istituto ha avuto la capacità di rispondere in modo molto rapido ai cambiamenti dettati dall’emergenza pandemica.
Nell’Ipm “Bicocca” di Catania per garantire un continuo monitoraggio, tutto il personale e la popolazione detenuta vengono periodicamente sottoposti a cicli di tamponi.
Potendo contare su un’ampia disponibilità di ambienti, l’istituto non ha dovuto affrontare particolari problematiche legate alla gestione degli spazi destinati all’isolamento fiduciario dei nuovi ingressi. Un intero piano dell’istituto è stato pertanto destinato a tale funzione.
Dal mese di marzo 2020, i corsi di alfabetizzazione e scuola media si sono svolti in didattica a distanza. Particolare attenzione è stata data ai percorsi dei ragazzi che dovevano ottenere la licenza media, i quali hanno continuato a seguire le lezioni grazie ad alcuni tablet in possesso dell’istituto. Per la preparazione degli esami, anch’essi effettuati in dad, oltre al lavoro svolto con gli insegnanti i ragazzi sono stati affiancati dagli educatori nello studio pomeridiano delle lezioni seguite al mattino.
Da settembre, la scuola è ripresa regolarmente in presenza. Quando a metà gennaio 2021 la Sicilia è diventata zona rossa, le lezioni si sono tenute in DAD per una sola settimana, essendo consentita la didattica ordinaria per i corsi elargiti dai Cpia. Un ragazzo sta preparando privatamente gli esami per la licenza superiore grazie all’utilizzo, anche nella propria stanza, di un computer e soprattutto grazie al supporto scolastico fornitogli dai volontari e dagli insegnanti dei Cpia presenti in istituto per gli altri corsi.
L’introduzione delle videochiamate a regime ha inoltre permesso a chi non faceva mai colloqui in presenza di rivedere i propri familiari. Al momento della visita (fine agosto 2021) continuavano le videochiamate alle quali erano però affiancati anche i colloqui in presenza. Il ragazzo detenuto poteva scegliere tra le due modalità, che erano quindi sostitutive l’una dell’altra. Tuttavia la direzione ha detto che auspica che le videochiamate entrino a regime nella quotidianità detentiva.
L’emergenza sanitaria ha inoltre fatto sì che si introducessero lavatrici e asciugatrici per poter sopperire all’assenza dei pacchi dall’esterno.
Giornata tipo
La giornata dell’istituto è così regolata:
8 sveglia
8.30 colazione presso il refettorio
8.45 inizio attività educative fino alle 11.45
12 pranzo presso il refettorio
12.30-13.30 rientro nelle camere
13.30-17.30 attività sportive e ricreative presso gli spazi esterni (campo di calcio, calcetto, palestra, aree polifunzionali esterne) e laboratori ad hoc.
17.30 rientro nelle camere o permanenza nel locale socialità, arredato con televisore, tavoli, sedie, calcio balilla
19.30 cena nel refettorio
20.30 rientro presso le camere di pernottamento.
Questa è solo un’indicazione di massima, ma in realtà gli orari non sono così rigidi e possono cambiare secondo le attività che vengono svolte da ogni singolo detenuto.
Sistema disciplinare
Anche per l’anno 2021, le iniziative progettuali proposte da questo IPM, hanno tenuto conto sia del richiamato principio espresso dal decreto legislativo 121 in termini di favorire percorsi di giustizia riparativa e mediazione penale, sia delle esigenze di crescita e miglioramento dei giovani ristretti, con il coinvolgimento degli enti, del mondo associazionistico e del volontariato del territorio.
Eventi critici
Eventi critici: 4;
Sanità
La sanità è gestita dalla ASP di Catania. Nell’istituto c’è un servizio medico infermieristico attivo dalle 8 alle 20, con la presenza di un medico e di un infermiere. Inoltre entra in istituto un neuropsichiatra infantile due volte la settimana e una psicologa 3 volte la settimana, per un totale di 24 ore la settimana. I problemi neuropsichiatrici più frequentemente riscontrati sono correlati all’uso/abuso di sostanze stupefacenti.
I maggiori problemi provengono dalla gestione del SerD, il servizio per le dipendenze. Infatti questo servizio è gestito da poche persone a livello numerico e questa problematica incide anche nell’assicurazione del servizio nell’istituto. I ragazzi che sono presi in carico dal SerD hanno più frequentemente problemi con la cocaina e il crack e i cannabinoidi.
Scuola
Le aule attualmente sono tutte dotate di LIM con la quale è stata possibile anche la didattica a distanza. Tuttavia l’istituto è riuscito a limitare il ricorso alla DAD e la didattica è tornata in presenza non appena le condizioni dell’emergenza per il coronavirus lo hanno consentito.
Per quanto riguarda le attività trattamentali previste dai piani di intervento educativo dei giovani ristretti, nell’IPM di Catania l’attività scolastica svolge un ruolo centrale. Tutte le altre iniziative ruotano attorno alla scuola e nel corso dell’anno scolastico 2020/2021 i corsi di istruzione scolastica tenuti dal CPIA Catania 1 hanno garantito ed ampliato il percorso istruttivo e formativo dei ragazzi nei diversi cicli scolastici.
32 Giovani ristretti sono stati inseriti all’interno delle classi di scuola: nel corso di alfabetizzazione quattro giovani, a scuola media nove giovani, nel biennio di scuola superiore 19.
Malgrado l’emergenza sanitaria da Sars Covid-19, le lezioni sono state regolari e, stante il rispetto dei protocolli di sicurezza, le lezioni curriculari si sono tenute in presenza. Nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa scolastica, i discenti del CPIA CT1 sono stati coinvolti in progetti nati dalla collaborazione con Istituti scolastici del catanese, Università ed Associazioni del territorio Nazionale, attraverso incontri on line.
Il corso di alfabetizzazione è stato arricchito da percorsi di potenziamento delle abilità di base, utilizzando metodi di insegnamento/apprendimento alternativi volti a favorire l’emersione di potenzialità inespresse e rispondere alle carenze-bisogni dei ragazzi stranieri in prima battuta e di coloro i quali risultano carenti e con una carriera scolastica prematuramente interrotta.
Per quanto concerne il biennio di istruzione superiore, l’istituto ha fatto in modo di renderlo sempre più ricco e funzionale al proseguo degli studi dei ragazzi che esprimono la volontà di continuare la formazione scolastica e hanno raggiunto gli obiettivi/crediti previsti.
Un ristretto ha conseguito la licenza media mentre un altro giovane ha avuto la possibilità di conseguire la maturità dell’Istituto tecnico per geometri, essendo stato supportato sia da una rete di insegnanti volontari, sia da supporti digitali, come un pc portatile donato, visto l’impegno trasfuso dallo stesso in questo suo impegno, da un’operatrice della giustizia minorile andata in pensione.
Lavoro e formazione professionale
Nell’anno 2021 sono stati attivati tre progetti di tirocinio formativo, relativi al settore della manutenzione, della cura del verde e della cura dell’ambiente: Progetto Tecno Spazio, Progetto Spazio Verde e Progetto Curiamo l’ambiente.
I tirocini sono stati avviati grazie al protocollo d’Intesa tra il Servizio X° del Centro per l’Impiego di Catania, soggetto promotore e l’Istituto Penale Minorenni soggetto ospitante.
Ogni progetto è stato seguito da un tutor esperto nella specifica attività formativa, individuato a seguito procedura di selezione di un bando pubblico sul sito del Ministero della Giustizia.
Nel corso dell’anno sono stati complessivamente coinvolti, in tutte le tipologie di tirocinio, 14 ragazzi, secondo i requisiti previsti dalla normativa dei tirocini formativi, maggiorenni con licenza media, minorenni con 10 anni di frequenza scolastica e autorizzazione del genitore: cinque nel progetto Progetto Tecno Spazio, cinque nel Progetto Spazio Verde, quattro nel Progetto Curiamo l’ambiente. Ogni tirocinante è stato impegnato nell’attività per complessive 240 ore, 80 ore al mese per tre mesi, ricevendo un’indennità di 320 euro al mese.
L’attività, nelle sue varie tipologie, oltre a rispondere alle esigenze formative dei giovani presenti in IPM costituisce altresì uno spazio di educazione al lavoro, di responsabilizzazione e gratificazione.
Sempre in termini di formazione professionale sono state intensificate quelle attività che forniscono ai giovani partecipanti necessarie conoscenze sia in termini di sicurezza sul lavoro (progetto Lavoriamo in sicurezza), sia in termini di normativa igienico sanitari in ambito alimentare (con il progetto Alimenti Sicuri).
Progetto Lavoriamo in sicurezza
Nell’ambito del progetto Lavoriamo in sicurezza si sono realizzati due moduli formativi, ciascuno della durata di 12 ore, ciascuno indirizzato ad un gruppo di 4/5 ragazzi, coinvolti nei tirocini formativi con la presenza di un ingegnere, esperto in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Il corso ha introdotto contenuti relativi alle normativa D.lgs 81/2008 e trasmesso informazioni in merito alle norme e ai comportamenti da osservare sui luoghi di lavoro. A conclusione del corso è stato rilasciato un attestato di frequenza.
Progetto Alimenti Sicuri
Per quanto riguarda il progetto Alimenti sicuri si sono realizzati tre moduli ciascuno della durata di 12 ore, ciascuno indirizzato ad un gruppo di 6/7 ragazzi, con la presenza di un docente tecnico alimentarista, dell’Ente di formazione Eraclitea. Il corso ha avuto come obiettivo la formazione in merito alle tecniche di manipolazione degli alimenti. Ogni modulo formativo si è concluso con un esame finale a seguito del quale è stato rilasciato l’attestato HACCP.
Attività culturali, sportive e ricreative
In ambito di attività culturali, collegate al tema della giustizia riparativa e mediazione penale, della legalità e dell’ampliamento delle conoscenze e delle competenze personali si sono svolte tutte una serie di attività che si elencano a seguire.
Al fine di dare contezza a quanto richiamato dal D. Lgs 121/18 in termini di giustizia riparativa e mediazione penale, anche nel 2021, dopo l’esperienza del precedente anno, è proseguito il progetto “Il Mandorlo” percorso di riflessione e sperimentazione sulla giustizia riparativa.
Esso è stato avviato ad aprile 2021 ed è stato gestito, così come in precedenza, dall’Associazione Spondè O.n.l.u.s., con il fine di promuovere percorsi di giustizia ripartiva e di mediazione penale con la vittima del reato.
Sono stati svolti circa 35 incontri individuali rivolti a ragazzi dell’istituto, già presenti e a quelli che hanno fatto ingresso in IPM anche in aggravamento di misura cautelare, al fine della conoscenza di questo importante nucleo della giustizia minorile, previsto dal D.Lgs. 121/2018.
Al contempo nel corso della progettualità sono stati realizzati incontri di gruppo, con un piccolo numero di partecipanti. A tale gruppo hanno partecipato ragazzi che innanzitutto hanno dato disponibilità a continuare il percorso dopo i colloqui individuali, anche facendo riferimento ad un tentativo di superare il conflitto con la vittima nel tentativo di ricucire lo strappo creato dal fatto-reato.
Gli spazi della biblioteca sono stati brillantemente sfruttati e riescono ad ospitare tantissime attività. Oltre alla biblioteca, questi spazi ospitano, come vedremo oltre, gli spazi della preghiera per i ragazzi non cattolici (prevalentemente musulmani); inoltre il mediatore culturale, molto attivo nell’istituto, ha realizzato anche uno spazio per il teatro dei burattini e per altre attività culturali e ricreative. Si ascolta musica, si vedono film. Insomma è – usando le parole del mediatore culturale – “un posto per i ragazzi”, che effettivamente anche al momento della visita sembravano assidui frequentatori. L’origine di questo spazio risale a qualche anno fa, quando alta era la presenza di ragazzi egiziani detenuti nell’istituto, che si trovavano ristretti generalmente per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Si ritrovavano così in un luogo che sembrava più familiare e che gli permetteva di non sentirsi persi in un contesto del tutto lontano dalla propria cultura e vita. Il rituale del tè, tra gli altri, permetteva di ritrovare serenità. Sebbene oggi siano meno numerosi i ragazzi di origine straniera detenuti nell’istituto, questi rituali sono rimasti e vedono il coinvolgimento anche di ragazzi italiani. Vi è poi un meraviglioso multiculturalismo legato ad alcuni costumi tipici del nord Africa e del medioriente – come il caffè turco – che viene però realizzato utilizzando la sabbia vulcanica dell’Etna, una vera e propria contaminazione di culture.
Tutti gli oggetti che si trovano all’interno degli spazi della biblioteca sono il frutto del lavoro di qualche ragazzo che è, o è stato, ristretto lì.
Alcuni dei ragazzi africani che sono stati reclusi all’IPM di Catania, attualmente svolgono il lavoro di mediatore culturale in alcune comunità siciliane.
Vi è poi il teatro, recentemente ristrutturato a tema sommergibile, con la stessa linea di finanziamento europeo di cui l’istituto ha usufruito per la realizzazione del campo di calcio, in un momento diverso. L’associazione Poltrona Rossa svolge attività di teatro e restauro. Il teatro si svolge 2 volte alla settimana da settembre. Hanno realizzato anche un cortometraggio, ma i ragazzi vogliono avere un pubblico e quindi la forma tradizionale con un palco resta la più amata.
Oltre ai due campi di calcio e calcio a 5, l’istituto è dotato anche di una palestra con degli attrezzi, donati principalmente dalla locale sezione del Rotary. Durante l’emergenza Covid la palestra è rimasta inaccessibile per essere poi riaperta ai ragazzi il primo luglio 2021.
Tutte le attività che sono state garantite anche in periodo Covid, sono state quelle che non comportano assembramenti. Il laboratorio di restauro è attivo da giugno 2021 e si svolge 2 volte a settimana e coinvolge diversi ragazzi.
Un’altra attività riguarda la raccolta differenziata.
Vi è poi l’attività di giardinaggio e manutenzione, che prevede un tirocinio formativo con indennità. Un tutor segue in questa attività un ragazzo che lavora dal lunedì al venerdì per 4 ore.
Contatti con l’esterno
All’interno dell’istituto, nell’area dell’intercinta subito prossima all’ingresso, vi è un’area attrezzata per i colloqui prolungati con i familiari dove i ragazzi possono mangiare insieme ai visitatori. Si tratta di un’area all’aperto.
Con le chiusure dovute al Covid, i colloqui in presenza sono stati per lungo tempo sostituiti dalle videochiamate. Inoltre i ragazzi hanno avuto l’opportunità ogni giorno di parlare telefonicamente con i propri familiari. L’istituto è stato molto veloce a rispondere all’emergenza e appena avuto sentore della chiusura per il lockdown si è organizzato per proporre soluzioni alternative. Le videochiamate, inoltre, hanno dato l’opportunità ai giovani reclusi con le famiglie lontane che raramente facevano colloqui, di sentire e vedere regolarmente i propri familiari.
Diritti religiosi
Al momento della visita era vacante il posto di cappellano e si era in attesa della nomina di un nuovo prete.
Il mediatore culturale presente in istituto da più di 10 anni ha svolto e svolge un ruolo preziosissimo con i ragazzi. Se in origine erano moltissimi i ragazzi detenuti stranieri, molti dei quali accusati di sfruttamento dell’immigrazione clandestina, ora il loro numero è assai basso. Tuttavia il mediatore ha ancora una grande importanza. Di provenienza magrebina e quindi di lingua e cultura araba, il mediatore ha saputo rendere l’area della biblioteca un vero centro di socializzazione. Lo spazio della biblioteca è attualmente un vero e proprio centro culturale per i ragazzi e ospita anche il luogo della preghiera per i giovani ristretti non cattolici (prevalentemente di fede musulmana). Il venerdì alle 13.00 si svolge in questi spazi la preghiera islamica.
Altre informazioni
I ragazzi che non possono andare in udienza hanno la possibilità di collegarsi in videoconferenza. Il locale è quello utilizzato anche per alcune lavorazioni, come quella sartoriale. L’avvocato è in presenza in tribunale, mentre il ragazzo è assistito dall’educatore nel corso dell’udienza da remoto.
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Keep it trill. Il sesto rapporto di Antigone sugli istituti penali per i minorenni