Catanzaro

Istituto Penale per i Minorenni di Catanzaro

Via Francesco Paglia, 43 – 88100 Catanzaro (CZ)
Tel: 0961-725188
Fax: 0961-725188
Email: ipm.catanzaro.dgm@giustizia.it
Posta certificata: ipm.catanzaro.dgm@giustiziacert.it
Tipologia: Istituto maschile
Dislocazione: zona urbana
Centro per la Giustizia Minorile (CGM) di riferimento: Catanzaro
Tribunale per Minorenni e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Catanzaro
Ufficio Servizi Sociali Minorenni (USSM)  di riferimento: Catanzaro

Nodi identificativi e problematici

Il principale nodo problematico è la carenza di spazi per quanto attiene all’edificio prettamente detentivo che è di vecchia costruzione. Tra i nodi identificativi, vi è la possibilità di svolgere l’attività lavorativa dopo un breve periodo di osservazione e la buona integrazione con il territorio. La maggior parte dei ragazzi detenuti lavora e la quasi totalità di questi lo fa internamente all’istituto. 

Struttura

L’Istituto Penale per Minorenni “Silvio Paternostro” si trova nella zona nord di Catanzaro, in pieno centro cittadino ed è facilmente raggiungibile con i mezzi del trasporto pubblico. Nella stessa area, adiacente allo stadio comunale “Nicola Ceravolo” e al locale Nosocomio, si trovano il Tribunale per i Minorenni, la Comunità ministeriale per minori, il Centro per la Giustizia Minorile competente per la Regione Calabria, l’Ufficio Servizio Sociale per Minorenni. 

L’edificazione dell’Istituto – aperto nel 1934 come Centro Rieducazione per Minorenni – risale agli anni ’30. La struttura è stata più volte oggetto di interventi di ristrutturazione, soprattutto per adeguarla a quanto prescritto dal Regolamento di Esecuzione del 2000 (il D.P.R. n. 230). Lavori di adeguamento che hanno interessato sia l’area destinata alla detenzione, la cui riapertura è avvenuta nel 2001, sia l’area destinata alle attività trattamentali, i cui lavori si sono conclusi nel 2015.
Prima di tale data, entrambe le aree erano in un unico edificio: al piano terra c’erano sei stanze destinate alle attività in comune (scolastiche, laboratoriali, ecc.), al primo piano sette camere di pernottamento, di cui tre singole (una delle quali destinata ai detenuti con disabilità) e altre quattro con tre posti ciascuna, per complessivi 17 posti. 

Con la conclusione dei lavori nel giugno del 2015, le due aree sono state distinte in due diversi edifici. Il fabbricato esistente già in precedenza è stato adibito a padiglione prettamente detentivo e la capienza massima dell’Istituto è salita a 36 unità. L’edificio si compone di due sezioni, articolate su altrettanti piani. 

Prima dell’emergenza sanitaria conseguente alla diffusione del Covid-19, la sezione al piano terra era destinata ai minorenni; quella al primo piano, ai giovani adulti. A seguito dell’emergenza sanitaria, si è proceduto con la destinazione di una delle due sezioni all’isolamento sanitario (nuovi ingressi, rientri da permessi premio, eventuali contagiati, ecc.), ma continuando a mantenere la distinzione tra minori e adulti nelle camere di pernottamento. A partire dal mese di settembre 2021, in considerazione del calo dei contagi, alcune camere di pernottamento della sezione utilizzata per l’isolamento sanitario sono state destinate per allocarvi 4 ragazzi in art. 21 all’esterno (3 in borsa lavoro e 1 frequentante l’ultimo anno di scuola superiore), così anche da poter monitorare costantemente il loro stato di salute (vengono sottoposti a 2 test rapidi la settimana) e prevenire – o  comunque intervenire immediatamente – problemi legati al Covid. La sezione è organizzata come se fosse a custodia attenuata, poiché i 4 giovani godono di un regime detentivo “alleggerito”, non solo perché trascorrono gran parte della giornata fuori dall’Istituto (uno tutta la notte perché lavora presso un’azienda di panificazione), ma anche perché, quando sono in Istituto, si autogestiscono all’interno della sezione, con i blindi che vengono lasciati aperti e con la presenza degli agenti limitata a controlli periodici. Sempre che non vi sia qualche altro ragazzo in isolamento sanitario, nel qual caso la presenza dell’agente è fissa.

Una volta che sarà cessato lo stato di emergenza, l’Istituto intende proseguire con tale organizzazione, specie laddove gli ingressi continuino a rimanere comunque ridotti, come già si registra da molti mesi, anche prima della pandemia. Di fatto, al momento della visita, non vi è una sezione riconducibile in tutto e per tutto alla “sezione a custodia attenuata” prevista dal decreto 121, ma sicuramente è un primo passo verso una organizzazione pienamente rispondente alla previsione normativa. 

Per quanto concerne le celle, hanno massimo tre posti. In ciascuna, in un vano annesso, sono collocati i servizi igienici, compresa la doccia, che sono forniti di acqua corrente, calda e fredda, e non si registrano disservizi nell’erogazione. Le condizioni di vivibilità sono buone, in termini sia di igiene, che di illuminazione e aerazione, tanto per le camere, quanto per i vani con i servizi igienici. Ciascuna camera è dotata di impianto di riscaldamento, dell’apparecchio televisivo e, oltre ai letti, che non hanno la disposizione a castello, di scrivania, sgabelli e armadietti. 

Alla pulizia delle celle provvedono i detenuti, ai quali è affidata anche la pulizia degli spazi in comune oltre che quella degli uffici, che rappresenta una delle mansioni del lavoro interno alle dipendenze dell’Istituto. La Direzione ha internalizzato tutti i servizi di pulizia, precedentemente affidati a imprese esterne, in modo da incrementare le possibilità occupazionali per i detenuti presenti. I ragazzi hanno la possibilità di lavare in Istituto gli indumenti: ad occuparsene è un ragazzo detenuto, che ha a disposizione una lavatrice e una asciugatrice donate all’IPM da un’associazione del territorio.

Le due sezioni di cui si compone l’Istituto sono completamente autonome sotto ogni aspetto: cortili, sala mensa, sala colloqui, infermerie sono separati. Unico locale in comune è quello dove viene celebrata la Santa Messa a cui giovani partecipano insieme.
Il secondo edificio di cui si compone l’Istituto è interamente dedicato alle attività trattamentali. Si tratta di spazi molto ampi e luminosi, per lo svolgimento di tutte le attività educative (di istruzione, formazione, ecc.). Nel nuovo edificio, inoltre, uno spazio è stato adibito a palestra, con i relativi attrezzi e macchinari. Un altro spazio è stato adibito a sala colloqui dei detenuti con i familiari minori: ha pareti e arredi colorati, giochi, oggetti per la prima infanzia (fasciatoio, scalda biberon, ecc.), e si ha affaccia su un cortile che è stato attrezzato ad area verde per i colloqui.
I lavori di adeguamento e ristrutturazione hanno interessato anche altri spazi dell’Istituto, che a seguito della loro conclusione, dispone di un campo di calcio, di una Cappella, di un teatro (con ottanta posti a sedere), fruibili anche dalla cittadinanza.
La cucina è affidata ad un’impresa esterna e ai ragazzi non è data la possibilità di cucinarsi autonomamente. È possibile acquistare generi per l’igiene personale, di tipo alimentare, ecc., i cui prezzi sono determinati tenendo conto di quelli in corso c/o l’esercizio commerciale più vicino. Per il loro controllo, così come per quello del vitto, vengono sorteggiati mensilmente tra i ragazzi i rappresentanti delle relative Commissioni.

Detenuti

Al momento della visita erano presenti in istituto 13 ragazzi, di cui 8 minorenni e 5 giovani adulti. Otto erano ragazzi di origine straniera.
Per quanto riguarda la posizione giuridica, 6 ragazzi erano condannati in via definitiva, 4 in attesa di primo giudizio e 3 appellanti. Un ragazzo autorizzato a lasciare l’istituto in osservanza delle misure adottate con l’emergenza sanitaria, ha fatto poi ritorno in IPM. Sono invece 4 ragazzi ammessi a periodi di permessi premio e 7 articolo 21, di cui tre lavorano all’esterno dell’istituto, tre all’interno e uno frequenta una scuola superiore esterna. Nessun ragazzo è in semi-libertà. 

Staff

Il direttore dell’istituto è il dott. Francesco Pellegrino. La pianta organica prevede 40 agenti di polizia penitenziaria, sette sono in distacco. Tutti gli agenti vestono abiti civili.
L’area educativa è composta da un funzionario giuridico pedagogico e cinque assistenti dell’area pedagogica. E’ poi presente un assistente sociale ex art. 80 OP e tre psicologi.
I mediatori culturali sono presenti a chiamata, secondo, quindi, le necessità e le nazionalità dei detenuti. Il servizio è attivo dal 2002 e affidato a Cooperative Sociali del territorio. Sono principalmente due, di lingua araba. 

Emergenza sanitaria Covid-19

Rispetto alla vita interna ordinaria, l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha avuto risvolti positivi, dal momento che ha consentito l’ingresso della tecnologia in Istituto, sia per quanto attiene allo studio (anche se la possibilità era già prevista prima della pandemia), ma soprattutto nei rapporti con le famiglie. La possibilità delle video-telefonate verrà incamerata nell’ordinarietà. 

Giornata tipo

07.30: sveglia
08.15: colazione
08.30 – 12.30: attività trattamentali (scolastiche, di formazione, lavorative)
12.30: pranzo
13.15 – 15.00: pulizia (igiene personale e camere)
15.00 – 18.00: attività trattamentali  (laboratoriali, di formazione, lavorative)
18.00 – 19.00: aria
19.15: cena
20:30 chiusura celle
24.00: spegnimento tv 

Sistema disciplinare

Nel corso dell’estate 2021 sono stati effettuati 2 trasferimenti per motivi di gestione dell’ordine interno. La crisi sanitaria non ha inciso sul sistema disciplinare. In caso di isolamento, la persona resta in cella e l’esclusione riguarda solo le attività. 

Eventi critici

Viene segnalata una rissa nell’estate 2021 e un episodio di autolesionismo. 

Sanità

Si ritiene adeguato il servizio, specie per quanto attiene ai tempi di accesso alle visite. Il personale sanitario prevede un coordinatore, un medico di continuità, tre infermieri, un operatore socio sanitario e diversi specialisti (tre psicologi, un neuropsichiatra, uno psichiatra per i maggiorenni, un odontoiatra, un cardiologo, un infettivologo, un oculista, un dermatologo e un ortopedico).
Dei tredici ragazzi presenti al momento della visita, sei risultano in carico al servizio per la cura delle dipendenze, il cui personale accede in Istituto 2 volte al mese. Quattro invece sono portatori di disagi psichici e assumono terapie farmacologiche.
Periodicamente vengono effettuate attività di informazione e prevenzione su tematiche quali l’igiene personale, la trasmissione di malattie infettive, sessualità e contraccezione, dipendenze.

Istruzione

Poco dopo l’inizio del lockdown le attività scolastiche si sono svolte in didattica a distanza fino all’arrivo dell’estate. Con l’avvio dell’anno scolastico 2020/2021 le lezioni sono tornate a svolgersi in presenza per tutte le classi attive. I dispositivi per le lezioni a distanza sono stati forniti dal Cpia mentre i tablet per i colloqui dal Ministero.
Al momento della visita risulta attivo solo 1 corso di alfabetizzazione, con due iscritti, svolto in presenza. Un altro ragazzo frequenta all’esterno l’ultimo anno dell’Istituto tecnico-agrario. 

Lavoro e formazione professionale

I detenuti che lavorano sono 10, di cui 3 all’esterno del carcere con borsa lavoro (svolgendo rispettivamente le attività di panettiere, meccanico, elettrauto). Gli altri svolgono attività lavorative intramurarie, quali le pulizie, il giardinaggio, la manutenzione dei fabbricati (Mof), la raccolta differenziata, con progetti di orientamento lavorativo. 

Attività culturali, sportive e ricreative

Dopo i mesi di lockdown nazionale, le attività sono gradualmente riprese a giugno 2020 con l’ingresso, ridotto nei numeri, degli operatori volontari.
Le attività sono poi riprese regolarmente. Sono attualmente in corso tre laboratori gestiti sempre da enti esterni, che coinvolgono in media 4 ragazzi: il laboratorio di pizzeria (tutte le mattine), cuoio e restauro del legno (due volte a settimana). Il sabato e la domenica si svolge un laboratorio teatrale e delle attività ludico-ricreative (come cineforum, giochi all’aperto) organizzati da volontari.
All’interno dell’Istituto le attività sportive che i ragazzi possono praticare sono la palestra e il calcio. Vi partecipano tutti i ragazzi, in media due volte a settimana e sono seguiti da personale di un ente esterno.  

Volontari

I volontari che fanno ingresso in istituto sono 15, appartenenti prevalentemente ad associazioni, svolgono attività di sostegno scolastico, accompagnamento in permesso premio, attività ludico-ricreative. 

Contatti con l’esterno

I giorni dei colloqui con i familiari sono il martedì e il sabato, dalle 09.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 15.00. I giorni in cui è possibile effettuare le videochiamate sono il lunedì, il mercoledì e il venerdì, a partire dalle 13.30.
Data l’alta percentuale di ragazzi stranieri, la possibilità di svolgere colloqui da remoto ha rappresentato una vera e propria rivoluzione all’interno dell’istituto.

Comunicazione tra i ragazzi e l’istituzione 

L’interlocuzione con l’istituzione è quotidiana e diretta. Non è necessaria alcuna pratica burocratica.

Diritti religiosi 

Non vi è la presenza di luoghi di culto diversi da quelli cattolici e al momento non accedono ministri di culto diversi.  La messa viene celebrata ogni domenica. 

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Keep it Trill. Il sesto rapporto di Antigone sugli istituti penali per i minorenni

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