Torino

Istituto Penale per i Minorenni di Torino “Ferrante Aporti”

Indirizzo: Via Berruti e Ferreri 3, 10135 Torino
Telefono: 011 19239101
Email: ipm.torino.dgm@giustizia.it
PEC: ipm.torino.dgm@giustiziacert.it
Tipologia: Istituto Penale per i Minorenni maschile
Dislocazione: zona urbana
Centro per la Giustizia Minorile (CGM) di riferimento: Torino
Tribunale per Minorenni e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Torino
Ufficio Servizi Sociali Minorenni (USSM) di riferimento: Torino

 

A questo link un video realizzato per un precedente rapporto di Antigone

 

L’Istituto in sintesi

L’Istituto di Torino è l’unico Istituto penale per minori in Piemonte. L’Istituto era in origine una fabbrica per la lavorazione dell’indaco e alcuni degli ampi spazi attualmente in uso, destinati alle attività, mostrano chiaramente l’origine industriale. La struttura è stata inaugurata nel 2013, dopo una significativa ristrutturazione, ed è stata costruita accanto allo storico IPM, ormai inadatto ad ospitare i giovani detenuti. 

La precedente visita (18 novembre 2022) era stata realizzata 10 giorni dopo che nell’Istituto si erano verificati gravi disordini: il 7 novembre 2022 in una sezione riservata a minori (la quarta) erano stati bruciati materassi, divelti lavandini e termosifoni, scardinate porte dei bagni e solo dopo ore e vari tentativi di mediazione e con l’ingresso dei poliziotti in tenuta antisommossa la protesta era rientrata. La sezione era risultata inagibile e 7 ragazzi tra quelli coinvolti nei disordini erano stati trasferiti in altri istituti (mentre alcuni erano stati mandati in comunità). Al momento della visita sembrava regnare un precario equilibrio, fatto anche però di qualche rigidità in termini di chiusura delle celle e di riduzione dell’accesso alle attività, in parte per una certa “disorganizzazione” motivata anche dalla carenza di operatori, in parte per una più accentuata precauzione negli spostamenti fuori dalla cella. Nell’ultima visita viene riportato dagli operatori un clima di maggior tranquillità e una potenziale migliore organizzazione, resa possibile secondo gli operatori dalla presa di servizio di un nuovo direttore e di un nuovo comandante.  

Tra le criticità segnalate, innanzitutto la grave carenza di comunità esterne, sia educative che terapeutiche verso cui indirizzare i ragazzi, che spesso vengono mandati al sud. Accade che anche quando il giudice dispone l’invio in comunità terapeutica i ragazzi restino in CPA o IPM per mancanza di comunità disponibili. Le comunità accolgono in via prioritaria ragazzi non provenienti dal sistema penale e soltanto 5 o 6 (delle circa 30 in elenco) accolgono anche ragazzi provenienti dall’IPM. Ma ovviamente l’attesa può essere lunga e non si riesce a coprire le richieste, per questo vengono mandati abitualmente in comunità anche molto lontane (con la polizia penitenziaria che si occupa delle traduzioni in tutta Italia e questo determina di fatto carenze di personale in Istituto). 

Viene poi segnalato come particolarmente problematico il sempre più frequente ingresso di giovanissimi minori non accompagnati (lo scorso anno soprattutto dalle aree di Milano e Brescia, quest’anno da Genova), tutti consumatori di mix di sostanze (sintetiche e rivotril soprattutto), che vengono definiti come molto più scontrosi e soprattutto reticenti a qualunque tipo di proposta di attività.  Considerate le maggiori difficoltà ad inserire MSNA in comunità esterne sono proprio loro a trovarsi di fatto ad avere tempi di permanenza più lunghi in Istituto.

Per quanto riguarda i numeri, se al momento della visita si registrano presenze medie, qualche giorno prima si è avuto un picco di 50 ragazzi e la direzione è stata costretta a predisporre dei materassi a terra (per qualche giorno, poi i numeri sono scesi).

Una particolare criticità è rappresentata poi dalla sanità, definita “un bucone nero”, principalmente per i seguenti aspetti: lo scarsissimo numero di ore di neuropsichiatria infantile (1 ora e mezza a settimana), l’assenza di test all’ingresso per i casi di abusi di sostanze, l’assenza del medico la domenica, la difficoltà ad individuare comunità terapeutiche in cui collocare i ragazzi che potrebbero essere presi in carico e l’assenza del SerD (presente solo qualora chiamato dai medici).

Struttura

L’Istituto si trova in un quartiere popolare semi-periferico, ma ben servito dai mezzi pubblici (la fermata dell’autobus urbano più vicina è a 150 metri dall’ingresso dell’Istituto, la stazione ferroviaria di Torino Lingotto è a circa un chilometro). Ospita solo maschi, nel nuovo edificio era prevista anche l’apertura di una sezione femminile, che però non si è più concretizzata. Accanto all’Istituto sorge il Centro per la Giustizia minorile.

Spazi detentivi

Nelle sezioni detentive le celle sono in due corridoi contigui, l’una accanto all’altra. La finestra permette di vedere l’esterno, mentre è impossibile il contatto visivo tra una camera detentiva e l’altra. Hanno una dimensione di circa 10 metri quadrati e ospitano in media 3 detenuti (le più capienti sono da 4 posti). Sono arredate con letti non a castello e armadietti. Il bagno (con doccia) è in un vano separato e dispone di acqua calda, le docce sono liberamente accessibili ad ogni orario. Le celle sono meno curate ed accoglienti rispetto al resto dell’Istituto. A detta degli operatori anche per come vengono trattate dagli occupanti. La rigorosa distinzione fra minori e giovani adulti, saltata più o meno dalla primavera 2022 quando i numeri erano aumentati e questo valeva totalmente per le attività, talvolta in parte anche per la collocazione in sezione, è stata ripristinata nelle sezioni detentive e in gran parte delle attività. Al momento c’è solo un gruppo di giovani adulti, mentre gli altri 3 gruppi sono di minori (collocati in sezioni detentive distinte). I reparti detentivi, collocati ai piani superiori, sono in buone condizioni strutturali generali, ma hanno problemi di ventilazione e, in particolare d’estate, il caldo e l’impossibilità di avere ventilatori o impianti di condizionamento diventa motivo di tensione tra popolazione detenuta e operatori. Oltre alle sezioni detentive destinate ai minori e alla sezione destinata ai giovani adulti, è presente una mini-sezione composta da 2 celle, di fianco all’infermeria, dove i ragazzi appena entrati aspettano di effettuare la visita medica e i colloqui di primo ingresso, prima di essere collocati in sezione. Queste celle vengono utilizzate anche momentaneamente per collocare ragazzi coinvolti in episodi di risse e litigi e come isolamento sanitario. È l’unico posto video-sorvegliato 24 ore su 24.

Durante la visita si è visionato anche il Centro di prima accoglienza, composto da tre celle per i ragazzi (6 posti) ed una cella per le ragazze (2 posti). Ci viene detto che lavora moltissimo. Al momento della visita era presente un ragazzo (mentre nella precedente visita di fine 2022 erano presenti tre ragazzi).

Spazi comuni

Nel complesso l’edificio può essere considerato in buono stato. In particolare l’area al piano terra, dedicata ai laboratori e alle attività formative è in ottimo stato di manutenzione e, grazie alle donazioni e ai finanziamenti da enti esterni (fondazioni bancarie, volontariato, enti locali) ha attrezzature all’avanguardia (soprattutto il reparto cucina).

All’ingresso del piano terra, c’è una sorta di “piazza”, un ampio stanzone su cui si affacciano tutte le aule per le attività. Ai due lati opposti di questa sala si trovano le varie aule in cui sono organizzate, separatamente, le attività per i minori e quelle per i giovani adulti. Sono presenti un’ampia biblioteca, due palestre, una cappella e una sala fumatori, con calcio balilla (non è consentito fumare negli altri spazi comuni), utilizzata anche per eventi (come la messa di Natale alla presenza delle autorità cittadine). Nell’area destinata ai giovani adulti sono presenti anche delle aree destinate alle attività lavorative e formative, in particolare una tipografia e disegno grafico. E’ presente inoltre un laboratorio di cucina (che si occupa solo di formazione e di catering all’esterno, non della preparazione dei pasti). In prossimità della “piazza” c’è la “regia” con i monitor di videosorveglianza dei vari spazi, sempre presidiata da almeno un agente di polizia penitenziaria. Nelle sezioni sono presenti il “refettorio” per il consumo dei pasti piuttosto angusto e alcuni spazi per la socialità ricavati in antri del corridoio. Sono presenti un campo da calcio in erba sintetica e una pista polivalente, entrambi in buone condizioni (con annessi spogliatoi) c’è poi un ampio cortile destinato all’aria.

Ragazzi detenuti

A fine 2022 nell’Istituto, a fronte di una capienza massima di 46 posti (in quel periodo ridotta perché una sezione di 12 posti era stata resa inagibile in seguito ai disordini) a cui si aggiungevano 2 per l’isolamento sanitario (anch’essi in quel momento inagibili), erano presenti 34 detenuti: 10 giovani adulti (di cui 9 stranieri) e 24 minori (di cui 22 stranieri). Il tempo medio di permanenza in Istituto era aumentato da 90 giorni del 2021 a 100-110 giorni nel 2022. Nessuno lavorava con mercede ma tutti erano iscritti o a scuola o a un corso di formazione professionale.

Al 2 novembre 2023 i presenti sono 45, di cui 32 minori e 13 giovani adulti, 12 italiani e 33 stranieri. Tra gli stranieri le nazionalità più rappresentate sono Tunisia, Marocco ed Egitto. Sono molti i minori non accompagnati. La direzione in merito ai minori non accompagnati segnala che sono senza documenti, dunque senza età, in quanto dichiarano l’età che vogliono: è stato quindi firmato un protocollo con medicina legale proprio volto all’accertamento delle età. Tra settembre e ottobre 2022 in almeno due casi i ragazzi sono stati sottoposti ad accertamento dell’età e poco dopo inviati in comunità per minori non accompagnati perché riconosciuti rispettivamente dodicenne e tredicenne. Al momento la criticità riguarda soprattutto chi proviene da Genova, dove il Tribunale non effettua perizie per l’accertamento dell’età (di recente è arrivato un ragazzo per il quale è stato disposto qui l’accertamento dell’età, risultato di 28 anni).

Per quanto riguarda le posizioni giuridiche, in media al 90% sono in posizione di custodia cautelare. Al momento della visita, 23 ragazzi erano indagati; 1 imputato; 2 ricorrenti; 2 appellanti; 8 con posizione giuridica mista senza definitivo; 6 con posizione giuridica mista con definitivo; 3 ragazzi erano condannati in via definitiva.

Personale

Sia il direttore, Giuseppe Carro, che il comandante, Giovanni Battista Alberotanza, si sono insediati in IPM nel mese di ottobre 2023. L’area educativa è composta da un coordinatore, da tre Funzionari della professionalità  pedagogica e quattro assistenti di area pedagogica.  Il personale di Polizia penitenziaria è composto da 50 unità compreso il Comandante di reparto, di cui effettivamente presenti nei turni sono in 29. Si registra una grave carenza di sottufficiali (in particolare è presente un solo sovrintendente).Da un paio d’anni si segnala un grande aumento delle traduzioni. Sempre più spesso i ragazzi vengono trasferiti in altre regioni, anche molto distanti come Puglia o Sicilia, sia in altri IPM che in comunità varie ed è la Polizia penitenziaria ad occuparsi delle traduzioni, con notevoli difficoltà organizzative per coprire i turni in Istituto.  Per quanto riguarda la composizione del personale amministrativo, vi sono tre unità per le segreterie di comparto, un’unità delle fasce protette e un’unità per l’ufficio contabile. 

Se a fine 2022 il basso numero di ore dei mediatori era segnalato come una grave criticità (soprattutto per intervenire con i tanti minori non accompagnati con cui si fatica maggiormente ad instaurare una relazione), nel 2023 si è registrato un aumento delle presenze: al momento è presente un mediatore arabo per 7 ore a settimana, affiancato da un mediatore messo a disposizione dall’Asl per 5-6 ore a settimana, più 18 ore nell’ambito del progetto FAMI. La figura del mediatore è sempre presente in sostanza per 2 o 3 ore al giorno. In Istituto è presente il cappellano, che è cambiato nel 2022 (il precedente, Don Ricca, ha avuto problemi di salute ed è stato sostituito da Don Silvanoni, salesiano). Un imam frequenta l’Istituto 2 volte al mese.

Sanità

Un medico è presente tutti i giorni per 4 ore, tranne la domenica. Gli infermieri sono presenti quotidianamente con orario 8-13 / 18-21. Lavorano per una cooperativa in appalto Asl. Il medico segnala circa il 10% di pazienti in terapia psichiatrica (con neurolettici di secondo livello, prescritti solo dallo specialista). Da circa un anno è stato firmato il protocollo per la somministrazione dei farmaci, che ha tolto dal prontuario dell’Istituto tutti i farmaci ritenuti superflui, di cui si registrava un abuso (ad esempio perché utilizzati a scopo sedativo). La principale carenza è rappresentata dal numero di ore della neuropsichiatria (erano 6 ore nel 2022, sono state ridotte a 1 ora e mezza a settimana nel 2023). Lo psichiatra è presente a chiamata. Si segnala come grave criticità la gestione delle dipendenze da crack inalato e rivotril (entrambi molto utilizzati all’esterno per i costi particolarmente contenuti) per i quali esiste un protocollo di scalaggio con orazepam o valium (da due settimane a un mese). Mancano inoltre i test per metaboliti urinari (il servizio sanitario non copre il costo), cosa che viene segnalata come un grave problema sia dall’area sanitaria che dalla direzione. 

Non si prevede l’utilizzo della cartella clinica elettronica ma viene utilizzata solo in versione cartacea. È attivo il protocollo per la prevenzione del rischio suicidario. L’area sanitaria segnala 10-15 gesti autolesionistici a settimana. È presente una camera per l’isolamento sanitario adiacente all’infermeria utilizzata anche per la prevenzione di gesti anticonservativi (essendo videosorvegliata 24 ore su 24). Tutta la restante specialistica è assicurata presso centro medico della CC Lorusso e Cutugno e/o ospedali cittadini (compreso il SerD, che è assente in Istituto, gli operatori accedono solo quando chiamati dai medici).

Eventi critici e sistema disciplinare

Nel corso del 2022 si segnalavano frequenti episodi di autolesionismo, che nel 2023 sarebbero significativamente diminuiti secondo la direzione. L’area sanitaria segnala circa 10-15 casi di gesti autolesivi a settimana.  Il 7 novembre 2022 in una sezione riservata a minori (la quarta) è scoppiata una protesta culminata nel danneggiamento di alcuni ambienti: erano stati bruciati materassi, divelti lavandini e termosifoni, scardinate porte dei bagni e solo dopo ore e vari tentativi di mediazione e con l’ingresso dei poliziotti in tenuta antisommossa la protesta era rientrata. La sezione era risultata inagibile e 7 ragazzi tra quelli coinvolti nei disordini erano stati trasferiti in altri istituti (mentre alcuni erano stati mandati in comunità).

Scuola, lavoro e formazione professionale

Sono presenti in Istituto corsi di alfabetizzazione, scuole medie inferiori e il biennio delle scuole medie superiori (a cui sono iscritti due ragazzi). Il triennio viene attivato quando ci sia richiesta. Tutta l’attività scolastica è organizzata dal CPIA3, che segue anche percorsi individualizzati. Gli operatori ci segnalano come l’organizzazione dei corsi sia cambiata negli ultimi due o tre anni, in ragione del significativo cambiamento della popolazione detenuta. Nel 2021 in Istituto erano attivi due corsi di alfabetizzazione a cui partecipavano 8 allievi; un corso di scuola media a cui partecipavano 4 allievi; un corso di 1° livello 2° periodo a cui partecipavano 2 ragazzi. Venivano poi previsti percorsi individualizzati di giovani iscritti al triennio di scuola media superiore (2 ragazzi). Nel 2022 i corsi di alfabetizzazione sono saliti a 3, mentre solo 2 o 3 ragazzi risultavano iscritti alle scuole medie.

I corsi di formazione professionale sono organizzati da Inforcoop con fondi della Regione. Nel 2022 sono stati organizzati due corsi di formazione professionale: uno di addetto alle pulizie, della durata di 400 ore, e uno di operatore di cucina, della durata di 500 ore (ci sono stati 3 qualificati per il corso di cucina e 5 per quello di addetto alle pulizie). Nel 2023 è stato attivato soltanto il corso per addetto alle pulizie, non quello di operatore di cucina, in mancanza di ragazzi che garantissero la permanenza di 500 ore. A tal proposito gli operatori segnalano l’opportunità di organizzare moduli formativi di meno ore.  Sono attivi inoltre percorsi a moduli di 150 ore ciascuno nel settore dell’informatica, grafica multimediale, dell’arte bianca, della ceramica e della lavanderia (in quest’ultima attività sono coinvolti 4 ragazzi all’anno). I corsi modulari di 150 ore, tuttavia, non consentono il rilascio di qualifiche.

Attività culturali, sportive e ricreative

In Istituto viene previsto un progetto multi sportivo del CUS di Torino ed un progetto UISP di costituzione di una squadra di calcio partecipante a tornei giovanili (“Remare in libertà”). Sono attivi corsi di teatro, rap e le giornate della legalità. A novembre 2022 è stata inaugurata una nuova ampia sala insonorizzata da usare anche come teatro. A novembre 2022 è partito un progetto sperimentale voluto dal Dipartimento (a Torino e a Nisida) con il coinvolgimento di etnopsichiatri del Franz Fanon.

 

 

Giornata tipo

8.00: sveglia
8.30: inizio attività formative e scolastiche con termine differenziato in base ai corsi
13.00: pranzo ed a seguire attività di socialità
15.30 – 18.30: attività pomeridiane (sport, calcio, lab. rap, giustizia riparativa, etc), telefonate e videochiamate con i famigliari, colloqui in presenza.
19.00: cena
20.00: chiusura delle stanze

 

Contatti con l’esterno

Grazie alla fornitura piuttosto celere di dispositivi tecnologici da parte del Dipartimento, dall’inizio dell’emergenza sanitaria si è riusciti sin da subito a svolgere colloqui tramite videochiamate, incontrando un grande favore dei ragazzi e in particolar modo di chi in precedenza non riceveva visite. Benché il colloquio in presenza abbia sicuramente un valore diverso, il video-colloquio ha permesso non solo di vedere i propri cari ma anche la propria casa, altri luoghi e altre persone.

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Prospettive Minori. Settimo rapporto di Antigone sulla Giustizia Minorile

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