Le ragazze prese in carico dagli uffici di servizio sociale per i Minorenni (USSM) nel 2021, fino al 15 dicembre, sono state in totale 2.035, il 10% dei giovani presi in carico; la maggior parte (53%) aveva un’età superiore ai 18 anni (1.076). Solo 16 ragazze avevano meno di 14 anni, 36 avevano 14 anni, 166 avevano 15 anni, 303 avevano 16 anni e 438 avevano 17 anni. 

Le ragazze prese in carico dunque erano mediamente più giovani dei ragazzi, tra costoro i maggiorenni erano il 57%, ma soprattutto diversa è la loro provenienza geografica. I ragazzi presi in carico erano prevalentemente cittadini italiani (il 77,8%), ma tra i cittadini stranieri la maggior parte aveva cittadinanza africana (il 10,4%), in particolare di Marocco e Tunisia, o di un paese europeo extra-UE (il 4,9%), in particolare Albania. . 

Anche le ragazze provenivano in gran parte dall’Italia (78,1%), ma tra le cittadine straniere il 9,8% erano cittadine di Paesi dell’UE, in modo particolare Romania e Croazia, il 6,1% di Paesi europei extra-UE, in modo particolare di Bosnia-Erzegovina, Serbia e Albania, e solo il 4,5% aveva una cittadinanza africana, in modo particolare di Nigeria o Marocco. 

I reati per i quali prevalentemente sono prese in carico le ragazze sono delitti contro il patrimonio, il 49,4% del totale. In modo particolare si tratta di furti, che costituiscono oltre il 73% dei delitti contro il patrimonio. Per i ragazzi i reati contro il patrimonio incidono un po’ meno, costituendo  il 44,3% del totale dei reati. 

Vi sono poi i delitti contro la persona che riguardano il 29,9% del totale dei reati a carico delle giovani donne. Per i ragazzi questa percentuale è del 30,5%. In questo caso dunque lo scarto non è molto significativo, mentre è decisamente maggiore per le violazioni del testo unico sugli stupefacenti: rappresentano l’11,6% dei reati a carico dei ragazzi e solo il 4,3% di quelli a carico delle ragazze. 

Il trend della presa in carico agli USSM, dal 2007 al 2021, restituisce una dinamica di crescita tra il 2007 e il 2009, e poi di un mantenimento sulla soglia dei 20mila minorenni e giovani adulti presi in carico, negli anni seguenti. A causa della pandemia si registra un calo nel 2019 e nel 2020, ma già dal 2021 i numeri tornano a crescere. 

Come si vede la dinamica appare sostanzialmente analoga per l’andamento della presa in carico sia dei ragazzi che delle ragazze nel periodo considerato.  

Istituti penali per i minorenni

Dei 17 istituti penali per i minorenni presenti sul territorio italiano, solo uno è esclusivamente femminile. Si tratta dell’istituto di Pontremoli, in provincia di Massa-Carrara al nord della Toscana. L’istituto accoglie minorenni e giovani donne da tutto il nord Italia. Sezioni femminili sono presenti nell’IPM di Roma a Casal del Marmo e in quello di Napoli a Nisida. Tra il 10 marzo e il 29 giugno del 2021, a causa di lavori di ristrutturazione, la sezione femminile di Casal del Marmo è stata peraltro inagibile.

Al 15 gennaio 2022 le presenti a Pontremoli erano 3, mentre al momento della nostra visita, nel dicembre 2021, le ragazze presenti erano 5. Nell’autunno del 2021, quando abbiamo visitato Nisida, anche lì le ragazze presenti erano 5.

In totale al 15 gennaio 2022 erano presenti 8 ragazze in tutto negli istituti penali per i minorenni d’Italia. Si tratta di un numero molto piccolo, ma resta che l’età media di queste ragazze, come abbiamo visto altrove, era significativamente più alta di quella dei ragazzi detenuti in IPM.  

Se si guarda invece agli ingressi nel corso del 2021, fino al 15 dicembre, i numeri si fanno più importanti ed il confronto con i ragazzi più significativo.

Le ragazze entrate nel 2021 sono state in tutto 64, il 7,9% degli ingressi in IPM. In proporzione dunque meno rispetto alle ragazze prese in carico dagli Uffici di servizio sociale per i minorenni. Di costoro 46 erano straniere, il 71,9% del totale, enormemente di più di quelle prese in carico agli USSM, che erano per la maggioranza italiane, e più anche dei ragazzi stranieri, che erano il 42,1% dei ragazzi che entravano in IPM. Il dato mostra come, se tra chi entra in IPM gli stranieri sono decisamente sovrarappresentati rispetto al totale dei giovani in carico ai servizi, per le ragazze straniere questo è ancora più evidente. 

Per avere il senso di questo rapporto si consideri che, per ogni 100 ragazzi e ragazze presi in carico dagli uffici di servizio sociale per i minorenni nel 2021, 4 ragazzi entravano in carcere nello stesso anno. Se si guarda alle sole ragazze questo numero scende a 3,1, ma se si guarda alle sole ragazze straniere, per ogni 100 prese in carico dagli USSM, ben 10,3 entravano in carcere. 

Rispetto alla nazionalità, interessante anche notare come, se tra le ragazze straniere in carico agli uffici di servizio sociale per i minorenni erano prevalenti cittadine di Paesi dell’UE, seguite dalle cittadine di paesi europei extra-UE, tra chi entra in IPM questa percentuale si inverte. Il 37,5% delle ragazze che entrano in IPM vengono da paesi europei extra-UE, in particolare (il 23,4%) dalla Bosnia-Erzegovina. Il 29,7% sono cittadine di un paese dell’unione, il 20,3% rumente. 

Quanto all’età, si conferma il dato che segnalavano sopra e le ragazze entrate in IPM risultano essere più grandi dei ragazzi. 

Se si guarda invece agli ingressi in IPM del 2021, mentre gli ingressi per la custodia cautelare rappresentavano il 75,8% del totale, per le ragazze questa percentuale scendeva al 57,8%. Per loro dunque è assai più frequente che per i ragazzi entrare in IPM in esecuzione di pena, spesso, come si vede sotto, direttamente dalla libertà. 

Lo storico delle presenze negli IPM dal 2007 al 2021, restituisce un quadro di drastica flessione generalizzata che è confermato e anche più importante se ci si sofferma sul solo universo femminile. Dal 2012 infatti, anno con la presenza media più elevata negli ultimi anni, il calo è stato del 35% per i ragazzi e del 59% delle ragazze.

Collocamenti in Comunità

Le giovani ragazze che nell’anno 2021 sono state collocate in Comunità, fino al 15 dicembre 2021, sono state in totale 104. Le straniere erano il 33%. Il totale dei ragazzi collocati in Comunità alla stessa data era stato di 1.480, e quindi le ragazze rappresentavano il 7% del totale.

Come si vede sopra la maggior parte degli collocamenti è stata per la misura cautelare del collocamento in comunità, senza grandi differenze tra ragazzi, ragazze e ragazze straniere. Significativa anche la percentuale delle ragazze collocate in comunità nell’ambito della messa alla prova: il 22% del totale dei collocamenti e il 25% per le sole ragazze. Ma se si guarda alla sole ragazze straniere, questa percentuale scende al 12%. Il 13% delle ragazze, ed il 18% delle ragazze straniere, entravano invece in comunità per aver finito la misura dell’aggravamento in IPM. 

La presenza media dei giovani sia donne che uomini in comunità ha subito una brusca flessione dal 2019. Questi numeri, per le giovani ragazze parlano di una diminuzione dalle 88 presenze medie alle 56 dei 2021; una diminuzione sicuramente da imputare alle conseguenze della pandemia sulla società. 

Tra il 2007 e il 2019 l’andamento del collocamento in comunità delle ragazze è stato ondulatorio, con dei picchi a rialzo come nel 2012 (63) e nel 2018 (88), ma con un andamento tutto sommato in linea con quello generale delle presenze.