Comunità Progetto 92

Tipologia:comunità educativa residenziale maschile e femminile
Regione: Trentino- Alto Adige. Provincia autonoma di Trento
Dislocazione: urbana

Contatti

Via Solteri 76, 38121 Trento (TN)
Telefono: 0461823165
Mail: segreteria@progetto92.net
Sito: www.progetto92.it

Struttura

La cooperativa Progetto 92 opera nella provincia di Trento tramite servizi residenziali per minori e giovani adulti, fornisce altri servizi diurni e aiuto alla socializzazione e al lavoro. Le comunità residenziali sono otto : sei a Trento e due a Rovereto. La competenza territoriale fa capo alla provincia di Trento.
Tra le comunità socio-educative, due sono state accreditate per ospitare minori sottoposti a  misure penali e finora hanno accolto due ragazzi: uno in messa alla prova con percorso concluso positivamente e uno in  custodia cautelare in Veneto il cui percorso è ancora in corso. In Trentino la custodia cautelare in comunità è rara e spesso viene svolta in Veneto.
Generalmente, per i ragazzi provenienti dal circuito penale la permanenza nella comunità dipende dalla decisione del giudice ma una volta finita la messa alla prova i ragazzi possono continuare il percorso nella struttura.

Ospiti

All’interno della comunità in media vengono ospitati un massimo di sei ragazzi, con una variazione tra quattro e sei ospiti. Il regolamento provinciale prevede strutture fino a un massimo di sette persone. Le comunità sono tutte miste tranne due, una interamente maschile e una femminile. Attualmente sono presenti nelle comunità circa 40 ospiti, metà ragazze e metà ragazzi. Vi sono un terzo di ospiti stranieri, soprattutto di seconda generazione con residenza sul territorio provinciale ma la maggior parte dei ragazzi sono italiani.
I ragazzi accolti sono prevalentemente adolescenti fra i 12 e i 18 anni, salvo alcuni casi di neo-maggiorenni che proseguono il percorso all’interno della comunità. 

L’ingresso in istituto avviene a seguito di una valutazione della compatibilità con il gruppo,  la decisione viene presa anche a seconda dei ragazzi già presenti nella comunità socio-educativa. Vengono poi effettuati incontri preliminari con i ragazzi. Nel caso di ragazzi sottoposti a custodia cautelare sono stati organizzati incontri con il ragazzo e gli educatori della  comunità di provenienza.

Una volta confermato l’ingresso in comunità, avviene un primo incontro di accoglienza insieme al ragazzo e ai genitori in cui viene preso un accordo in condivisione per definire i macro-obiettivi del progetto e anche questioni come i rientri a casa. Durante l’incontro inoltre vengono spiegate le regole della comunità. 

Staff

La squadra educativa per ogni gruppo è composta da cinque educatori professionisti.

Disciplina

All’interno della comunità le regole sono solitamente condivise, decise insieme ai ragazzi e appese in soggiorno. Nel caso di infrazioni, le sanzioni non sono univoche, ma variano da caso a caso. A volte viene vietato ad esempio l’utilizzo del pc oppure l’uscita dalla comunità, anche se, da quanto riportato, risulta particolarmente complesso che una punizione privativa possa essere efficace nei confronti dei ragazzi. Si ritiene infatti più proficuo dare dei compiti come far pulire le scale piuttosto che togliere delle il pc o le uscite.
Nel caso in cui si verifichino episodi di aggressione fisica generalmente non possono essere trattati solo a livello educativo ma devono essere sottoposti a procedimenti penali.
Tuttavia, la sospensione del percorso in comunità a volte non sembra essere la risposta  e può non essere applicato ai ragazzi che non possono tornare a casa.

Attività

All’interno della comunità le attività sportive e ludico-ricreative organizzate vengono svolte soprattutto sul territorio tranne che nel periodo estivo quando si organizzano soprattutto attività interne (gite, attività sportive o altro).

Per lo più vengono organizzati percorsi sportivi a seconda di quello cui sono predisposti i  ragazzi e dell’offerta sul territorio: calcio, rugby, palestra. Si svolgono anche attività musicali nello spazio musica comunale.

Rapporti con l’esterno

Per quanto riguarda i contatti con la società esterna, se non ci sono restrizioni particolari, i ragazzi possono incontrare i propri amici. Prima della pandemia si favoriva anche l’invito di amici in comunità, con la pandemia sono stati molto chiusi e al momento le figure esterne non possono ancora accedere.
Per quanto concerne gli incontri con le famiglie, ad alcuni ragazzi viene concesso di rientrare in famiglia nel fine settimana. In altri casi invece i genitori fanno visita  e pranzano fuori con i ragazzi. Generalmente non sono permesse visite negli spazi della comunità per tutelare la privacy di tutti.

Lavoro e formazione professionale

Per i giovani adulti  vengono attivati tirocini formativi con borsa lavoro anche per ragazzi in messa alla prova. La maggior parte dei minorenni frequenta la scuola, i minorenni che non frequentano la scuola sono pochi e in quei casi la comunità tenta di inserirli in percorsi professionalizzanti. La comunità ha stretto rapporti con le scuole del territorio, professionali e medie.
Vi sono inoltre, seppur rari, casi di giovani adulti oltre i 20 anni che dopo il tirocinio vengono assunti dalle aziende e lavorano. I soldi dei ragazzi che lavorano vengono tenuti dagli educatori per aiutare i ragazzi nella gestione degli stessi.

Nel caso di ragazzi che non lavorano viene prevista una paghetta settimanale di 10 euro offerta dai genitori o dalla comunità a seconda delle possibilità.

Sanità

Non ci sono protocolli o convenzioni con la cooperativa e le aziende sanitarie locali mentre sono stati istituiti protocolli con servizi sociali locali per accedere a servizi di sostegno psicologico.

Covid 19 

La gestione della didattica a distanza è stata difficile per la mancanza di supporti e per gli spazi ristretti. Nei casi di ragazzi con certificazione 104 anche in zona rossa potevano frequentare alcune ore. Le attività dopo il lockdown sono ricominciate nella totalità, tuttavia all’interno della comunità non vengono ancora ammessi ospiti esterni, come amici o familiari. Per il primo ingresso nella struttura e nel caso in cui i ragazzi dormono fuori è necessario un tampone negativo.